Colpi col carburo [13]

MaisRevisione del 14 febbraio 2023 – Oggi si comperano i botti, moltissimi dei quali proibiti, pericolosissimi soprattutto perché basta comperarli e farli esplodere. L’improvvisato artificiere non ha fatto altro che aprire il portamonete e comperare il botto, competente o incompetente che sia.

Fino a poco tempo fa, qui da noi, in terraferma, i botti non erano nemmeno in vendita e bisognava arrangiarsi nel costruire l’attrezzatura necessaria. Naturalmente, le mamme e le nonne non volevano saperne di figli e nipoti artiglieri e la materia era oggetto di litigi infiniti.

Elenco dei materiali per costuirsi i botti:

  • Recipiente di latta per la conserva di pomodoro, dalla capacità di cinque chili.
  • Filo di ferro per assicurare il fondo del vaso, lungo la parte cilindrica, in modo che i quattro fili di ferro assicurino il fondo al bordo superiore.
  • Chiodo e martello per forare al centro il fondo del recipiente.
  • Pinza per sistemare il filo di ferro in modo acconcio.
  • Erba (poco indicata): meglio il fieno secco o paglia a volontà ma non troppo, per creare dei rallentamenti e la permanenza dell’acetilene all’interno del recipiente.
  • Carburo di calcio.
  • Un secchio d’acqua.
  • Una stoppia di mais, lunga il più possibile, almeno un metro e mezzo.
  • Un accendino per incendiare la stoppie di mais.
  • Guanti di sicurezza per evitare il contatto con la calce viva.

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I quattro ferri sono assicurati al bordo del recipiente, in modo che trattengano il fondo.

Procedimento per preparare il recipiente:

 

  • Legare il filo di ferro in modo che tenga il fondo assicurato al recipiente: si devono usare almeno due pezzi di filo di ferro. Per ogni pezzo, si assicuri il ferro con la pinza al bordo del recipiente, si tiri il filo sino al fondo, si attraversi il fondo e si risalga dall’altra parte del cilindro, assicurandolo a quest’altro bordo, dove il ferro assicurato disterà dall’ altro in modo diametralmente opposto. Si ripeta l’operazione con l’altro filo, in modo che ogni filo disti dall’ altro, sul bordo del recipiente, di 90 gradi.
  • Al centro del fondo del recipiente, si fori col chiodo il fondo stesso: se il lavoro è fatto bene, il foro dovrebbe trovarsi in prossimità dell’incrocio dei fili di ferro.
  • Ad ogni esplosione, come vedremo, il fondo tenderà ad allontanarsi dal recipiente e se non ci fosse il filo di ferro il recipiente rimarrebbe senza fondo. Inoltre, ad ogni colpo, il fieno contenuto nel recipiente verrà espulso dalla bocca del recipiente-cannone. Bisogna avere fieno sufficiente per riempire, dopo ogni colpo, il cannone, senza mai riutilizzare il fieno usato in precedenza (potrebbe essere sporco di calce viva): prima del colpo iniziale, quindi, riempire il cannone di fieno. La quantità di fieno è critica: poco fieno non trattiene l’acetilene e il colpo sarà un flop ridicolo. Troppo fieno può essere pericoloso, perché potrebbe bloccare l’esplosione e uno poi è tentato di andare a vedere, magari prendendosi il fieno violentemente in faccia. Conviene quindi, soprattutto se si è alle prime armi, partire con poco fieno e aumentare il fieno gradatamente, sino a quando si troverà la quantità giusta.
  • Scavare sulla terra morbida un buco circolare, del diametro di dieci o quindici centimetri, in ogni caso inferiore al diametro del recipiente. Il buco deve essere profondo dai 5 ai 10 centimetri.
  • Mettere una quantità anche abbondante di carburo di calcio nel buco e versare dell’acqua.
  • Attenzione! Comincia immediatamente a svilupparsi il gas acetilene con la reazione: Ca C2 + H2 O ======>  C2 H2 + Ca O. L’acetilene (C2 H2) rimarrà intrappolata dal fieno e sul fondo della buca rimarrà CA O, calce viva, ossido di calcio, DA NON TOCCARE ASSOLUTAMENTE perché brucia irrimediabilmente qualunque parte del vostro corpo. Dopo un certo periodo, che può andare dai cinque minuti ai trenta minuti, la calce viva si trasformerà in calce spenta, sviluppando un calore enorme, seguendo la reazione
                            Ca O + H2 O =========> Ca (OH)2 + 1136 kJ/Kg di Ca O (calore).
  • A titolo di informazione, la stessa reazione si usa per produrre bevande in lattina calde.

Esplosione:

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Dopo la rotazione di 90 gradi, tenere il piede sul cannone per evitare che si muova durante l’esplosione.

Dopo aver versato l’acqua nella buca col carburo, mettervi sopra il cannone con la culatta per aria e tenere col piede il cannone premuto al suolo, in modo che l’acetilene non possa uscire se non, eventualmente, che dal foro superiore. Quanto tempo si debba tenere il piede sopra il cannone dipende dalla quantità di carburo e dalla quantità d’acqua. Di aver messo poco carburo rispetto all’ acqua, di solito non succede. Succede piuttosto di mettere poca acqua rispetto al carburo: in tal caso l’acetilene potrebbe crearsi più lentamente. Anche qui, si deve procedere per tentativi.

  • Quando l’acetilene si è espansa nel recipiente (trattenuta dal fieno) bisogna essere pronti con la stoppia di mais già incendiata. Al momento opportuno, rovesciare rapidamente col piede (che era in posizione) il recipiente, facendolo ruotare di 90 gradi e disponendolo orizzontalmente. Assicurarsi che non ci sia nessuno davanti alla bocca del cannone! Tenere ora il piede sopra la parte cilindrica del cannone, in modo che il cannone non si possa muovere, altrimenti salterebbe via, anche a dieci metri di distanza (dipende dalla quantità di acetilene).
  • Avvicinare rapidamente la stoppia di mais incendiata alla culatta del cannone, verso il buco praticato col chiodo. Si otterrà una deflagrazione potentissima e il fieno verrà scagliato anche a venti metri di distanza.
  • Il fieno scaraventato passa inevitabilmente per la buca dove si trova la calce viva, la quale a sua volta può essere scaraventata nella direzione dell’esplosione: come già detto, non toccare il fieno già usato per fare il colpo, né tanto meno la calce viva.

Suggerimento finale: dopo aver letto tutto, non fate l’esperimento. C’è chi ha perso un orecchio, ma poteva perdere un occhio.

C’è anche chi, per passatempo, si droga e perde la vita… in tal caso, meglio i colpi col carburo: sono meno pericolosi della droga.

 

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