
1/2
Come diceva Polifemo, dopo aver ricevuto un pugno da Cassius Clay: “Anche l’occhio X Y W Z”.
2/2
Un bambino mancino veniva sempre preso in giro dagli sciocchi compagni di scuola e pregava sempre per non essere più mancino.
Una mattina si svegliò con la convinzione di non essere più mancino. Si guardò bene le mani e disse: “Sogno X Y W?”
3/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
La bóca no la è conténta
fin che no la màgna połénta.
4/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Chi che ha da dàr
l’ha da savér.
5/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Dàghe al càn,
che tùti ghe dà l’òss.
6/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Dénti ciàri,
moróse de Bàri.
7/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Spéta ancóra un fià,
cussì móre el mùss
e ànca el Podestà.
8/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Co i gàmberi i è finìdi,
vièn bóne ‘ncà łe θàte.
9/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Venessiàni zogadóri,
padovàni remadóri,
vicentìni magna bistèche,
veronési tùti moéche.
10/2
Sostituire il proverbio dialettale sbagliato con quello giusto:
Par la compagnìa, se ha sposà ànca Bertòldo.
11/1
La fotografia in alto mostra Padola, a pochi chilometri dalle sorgenti de X.
SOLUZIONI:
1/2
Come diceva Polifemo, dopo aver ricevuto un pugno da Cassius Clay: “Anche l’occhio vuole la sua parte”.
2/2
Un bambino mancino veniva sempre preso in giro dagli sciocchi compagni di scuola e pregava sempre per non essere più mancino.
Una mattina si svegliò con la convinzione di non essere più mancino. Si guardò bene le mani e disse: “Sogno o son destro?”
3/2
La bóca no la è stràca
fin che no ła sa da vàca.
[La bocca non è stanca sin che non sa da vacca: il pranzo deve finire col formaggio]
4/2
Chi che ha da dàr
l’ha d’avér.
[Chi dovrebbe dare, pretenderebbe di avere: chi doveva scusarsi per una mancanza, pretenderebbe invece di ricevere scuse]
5/2
Dàghe al càn,
che tùti ghe dà dòss.
[Picchia il cane, ché tutti gli danno addosso: vigliaccamente, attacca un debole attaccato da tutti, ché nessuno ti dirà niente]
6/2
Dénti ciàri,
moróse fìsse.
[Denti radi (incisivi superiori con diastema), certamente ma in compenso tante morose]
7/2
Spéta ancóra un fià,
cussì móre el mùss
e ànca quél che lo ména.
[Aspetta ancora un poco, così nel frattempo non solo morirà l’asino ma anche il suo conducente]
8/2
Co i gàmberi i è finìdi,
vièn bóne ‘ncà łe zàte.
[Quando i gamberi sono finiti, le zampe dei gamberi stessi, che prima erano state scartate, diventano improvvisamente buone]
9/2
Venessiàni gran signóri,
padovàni gran dotóri,
vicentìni magna gàti,
veronési tùti màti.
[Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini mangia-gatti, veronesi tutti matti]
10/2
Par la compagnìa, se ha sposà ànca el fràte (o el prète).
[Pur di fare un piacere alla combriccola, anche il prete si è sposato: non sottrarti alla convivialità]
11/1
La fotografia in alto mostra Padola, a pochi chilometri dalle sorgenti de La Piave.