Rialto e il Demonio [783]

Rialto1591
Il Ponte di Rialto ultimo, del 1591, costruito da Antonio da Ponte, dopo del quale la maledizione, apparentemente, ebbe termine.

Revisione del 6 novembre 2020 – Siamo a Venezia, nel 1588. Venezia decide di costruire un nuovo ponte in pietra nella zona di Rialto. L’incarico viene affidato ad Antonio da Ponte. Si tratta di un’ opera d’ ingegneria di un’ enorme difficoltà. Con una unica campata, era difficilissimo costruire la travatura complessiva iniziale. Dei piccoli crolli, continui, vanificavano il progresso dei lavori. Questo continuo ed inutile rifacimento delle infrastrutture, che crollavano, stava consumando anche la cifra che la Repubblica aveva fornito ad Antonio per l’esecuzione dei lavori.

Una mattina,  Antonio si rese conto, improvvisamente, che i crolli avvenivano sempre e solo di notte: mai, infatti, le maestranze avevano lamentato tali fatti durante il lavoro diurno. I danneggiamenti si trovavano solo alla mattina. Antonio, durante una cena, disse alla moglie: “Tu, Elisa, questa notte stai qui tranquilla  coi nostri figli ed io andrò a vedere chi mai sarà il mariuolo che danneggia il ponte in continuazione, durante la notte. Sempre che si faccia trovare, naturalmente.”

Detto, fatto. Antonio da Ponte andò, verso sera, dopo cena, nel cantiere e si nascose, in attesa. Improvvisamente, verso le due, si sentì un frastuono con un crollo di pietre d’Istria e si sentì una risata, da far rabbrividire, che proveniva dal luogo del frastuono.

Demonio1
Il demonio appare sul Ponte di Rialto, nel 1588.

Sul ponte in costruzione, un’ altissima figura nera, avvolta in un mantello e con due occhi infuocati, lo apostrofò, con una voce che sembrava provenire dall’oltretomba: ”Tu… tu! volevo proprio incontrarti… il famoso architetto Antonio da Ponte… mi fai ridere! ricordati che nessun essere  umano sarà in grado di costruire un ponte sul Canal Grande! non sai, forse, che tutti i ponti precedenti sono crollati per opera mia? l’unica soluzione è pagare un prezzo ma tale prezzo sarà molto, molto alto.”

Antonio si rese perfettamente conto che stava parlando col Demonio…

Antonio, che non vedeva l’ora di finire l’opera, disse: “Dimmi il prezzo e che sia finita…”

Demonio: “Una volta che l’ opera sarà completata, mi prenderò l’anima della prima persona che passerà sul ponte. Non ci sono negoziati. Prendere o lasciare. Accettare, oppure il ponte non sarà mai costruito. Se tu non sei d’accordo, non posso prendere alcuna anima.”

L’ architetto Antonio da Ponte accettò: aveva bisogno di concludere il lavoro commissionato dalla Serenissima e aveva bisogno del denaro relativo, per mantenere la sua famiglia.

Dopo l’accordo tra Antonio e il demonio, il ponte non crollò più. Antonio attendeva il giorno del completamento e, nell’attesa, si era messo d’accordo con i suoi operai: il primo ad attraversare il ponte completato, sarebbe stato  un gallo, tenuto dal giorno prima in un sacco di iuta. Il gallo fu liberato ed attraversò il Ponte di Rialto, con grave smacco del Demonio…

Ma il Demonio non voleva essere imbrogliato da un essere umano qualsiasi e decise di uccidere il gallo a metà del ponte, prima che l’animale facesse il percorso completo. Poi, decise anche di vendicarsi immediatamente: nessuno era ancora passato per il ponte..

Si trasformò allora in un operaio del cantiere, corse a casa di Antonio e disse alla moglie Elisa, nuovamente incinta di un figlio, il quale stava proprio per nascere: “Signora Elisa! – disse il Demonio con le fattezze di un operaio –  deve venire subito sul ponte, perché suo marito ha avuto un incidente!”

Elisa, incinta, si precipitò sul ponte e lo attraversò… giunta dall’altra parte, cadde a terra senza vita. Il Demonio punì ancora di più, atrocemente, Antonio, per l’idea del gallo, facendogli morire anche il figlio che Elisa portava in grembo e che doveva nascere da un momento all’altro.

Si dice che l’anima del bambino non battezzato vagasse tuttte le notti attorno al Ponte di Rialto e che chiunque passasse in barca sotto il ponte sentisse il bambino piangere e starnutire. Era ormai un fatto noto e coloro che dovevano passare sotto il ponte di notte cercavano di farlo il più presto possibile, facendosi anche il segno della croce.

Un gondoliere, che ormai si era abituato al pianto ed agli sternuti, una notte disse: “Salute!” Il bambino rispose “Grazie” ed abbandonò quel luogo, come se stesse, da lungo tempo, attendendo un gesto di gentilezza…

Altri, invece, dicono che una giovane donna, con un bimbo piccolissimo in braccio, vaghi vicino al Ponte di Rialto ma solamente nelle notti senza luna e solo nei mesi freddi, invernali.

Fatti reali: il Ponte di Rialto.

Si tratta di un ponte ad arco, largo 22.1 metri, in pietra, costruito da Antonio da Ponte dal 1588 al 1591. Ha una luce (altezza) di 7.5 metri ed è lungo 48 metri.

Tutti i ponti precedenti crollarono, come per una maledizione.

Nel 1310, il ponte fu danneggiato nel corso di una rivolta e completamente distrutto.

Nel 1444, crollò sotto il peso della folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del Marchese di Ferrara.

Nel 1503, venne proposta per la prima volta la costruzione del ponte in pietra. La prima esecuzione del ponte in pietra, nel 1514, crollò miseramente.

Un altro crollo avvenne col ponte successivo, nel 1524.

Tutti questi ponti, prima di crollare, furono costruiti tra enormi difficoltà, con varî crolli e micro-crolli, analoghi a quelli della nostra storia.

Poi, fu costruito il ponte proposto da Antonio da Ponte, che vinse l’appalto perché era l’unico ponte ad un solo arco, mentre tutti gli altri progetti (del Sansovino,  del Palladio, del Barozzi) prevedevano più archi.

Lascia un commento