Indoeuropei [850]

La Trinità secondo la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Revisione del testo: 7 aprile 2022 ore 19:00 – Revisione delle immagini: 16 marzo 2021 – Come abbiamo già detto in molti articoli che hanno come categoria l’ Antropologia, l’ Etnologia, la Paleontologia e la Divulgazione Scientifica, l’ ultima suddivisione tra il ceppo che ha dato origine allo scimpanzé (pan troglodytes) e l’ antenato dell’uomo è avvenuta circa 5 milioni di anni fa.

La suddivisione si considera tale quando i membri delle due specie, incrociandosi, danno origine ad una progenie sterile. Ad esempio, il cavallo e l’asino sono ormai due specie diverse anche se, incrociandosi, mettono al mondo dei figli i quali, tuttavia, sono sterili. Abbiamo infatti il mulo, più grande, figlio di un asino e di una cavalla, il quale mulo non può avere figli e il bardotto, più piccolo, figlio di un cavallo e di un’asina, pure sterile. Le dimensioni dei due animali sterili riflettono la grandezza delle rispettive madri.

Da 5 milioni di anni fa, dal tempo della suddivisione tra noi e gli scimpanzè, tutti i discendenti umani diversi dall’attuale (homo sapiens sapiens) si sono estinti. homo sapiens sapiens, comparso negli ultimi trecentomila anni circa, è rimasto praticamente uguale. L’ultimo dei gruppi paralleli, l’uomo di neanderthal (homo neanderthalensis) è scomparso recentemente, circa venti mila anni fa. Era pur sempre un homo e poteva incrociarsi con noi. Gli europei e gli asiatici  hanno dei geni in comune con i neanderthal, ad esempio il gene recessivo che crea i capelli rossi. Di queste cose abbiamo già scritto e qui abbiamo voluto creare una stringatissima sintesi per dire ora che in queste migliaia di anni, da quando esiste, homo sapiens sapiens si è inventato un sacco di miti, leggende e quant’ altro, per cercare di spiegarsi ciò che lo circondava, segnatamente le stelle, la luna, il sole, il fuoco, le stagioni, l’acqua, la vita, la morte, il vento, la neve, gli altri animali, le erbe e così via. C’ erano anche le altre tribù umane, che creavano problemi più o meno grandi a seconda dell’ ostilità dell’ ambiente: se la selvaggina era poca, bisognava, con le cattive maniere, cercare di allontanare le altre tribù dal territorio dove si cacciava. Il territorio era ‘nostro’ e gli altri andavano cacciati. Ci si inventava che qualcuno o qualcosa ci aveva dato il diritto di usare quel territorio… forse era una divinità… buona? cattiva? ogni manifestazione naturale poteva avere un suo dio protettore, come il dio che era alle sorgenti del fiume Piave e che ci donava, bontà sua, l’ acqua… bisognava pur ingraziarselo, questo dio… delle persone apposta (sciamani, sacerdoti, preti eccetera) erano rifornite dagli altri membri della comunità di conigli e frutta, insomma di alimentazione, perché trovassero il tempo di tenere ordine in queste cerimonie per ingraziarsi il dio della pioggia o del fiume o del fuoco (c’ era un fuoco che non doveva mai spegnersi, doveva essere sempre a disposizione, altrimenti non era facile riaccenderlo: da qui, ecco le vestali che lo accudivano). Se lo sciamano avesse dovuto pensare a procurarsi i conigli, non avrebbe più potuto pensare alle offerte da fare al dio del fiume Piave o al dio che procurava i cervi ed i cinghiali. Queste necessità si trasformarono, a poco a poco, in regole. Quanto più le tribù erano distanti tra loro, tanto più le lingue erano differenti e così pure le tradizioni, le usanze ed i costumi.

Possiamo dire che cinque mila anni fa, circa, si erano radicati abbastanza uniformemente, nelle varie popolazioni, diversi usi e consuetudini.

Per dare un’ idea (anche se queste sono esemplificazioni striminzite), i neri dell’Africa, con i loro usi e consuetudini presero il nome, secondo la Bibbia, di Camiti. Una moltitudine di tribù, che spaziavano dal nord Africa all’ Asia Minore, presero il nome di Semiti e quelli che abitavano in Europa ed altrove presero il nome di Giapeti. Ma queste sono cose senza alcuna valenza scientifica precisa e si trovano nella Bibbia. I Mesopotamici  svilupparono tutto un loro mondo di mitologie e superstizioni originali, così come gli egiziani eccetera.

Per noi, sono importanti i popoli del Libro. Siamo noi cristiani, e due gruppi di semiti: gli ebrei ed i musulmani.

Noi dell’occidente siamo diventati cristiani ma non tutti. C’erano delle popolazioni, in Europa, che vi avevano posto radici da tempi immemorabili, come i baschi. Sta di fatto che, al nord del Mar Nero, c’erano dei gruppi di tribù, abbastanza simili, che in tempi precedenti si erano trovati ad usare una lingua abbastanza simile tra le tribù stesse, avevano tradizioni, discorsi, fiabe sulla luna, sul sole, abbastanza simili: queste genti, per il fatto che poi si espansero in tutta l’ Europa e in Asia meridionale sino alla metà dell’India, non avventurandosi nell’ India meridionale, furono chiamati, recentemente, indoeuropei e la loro lingua arcaica, quasi simile per tutti costoro, fu pure chiamata lingua proto-indoeuropea. Dobbiamo ricordarci questo: ci sono delle fole, delle fiabe, delle tradizioni, degli usi, dei costumi, delle credenze, delle cerimonie, dei riti funebri, delle punizioni, delle alimentazioni, dei riti di passaggio, dei tabù (cose o dicerie sacre che in modo particolare non si possono profanare), delle alimentazioni, delle immagini delle divinità degli indoeuropei che gli indoeuropei stessi ‘sentono’ come cose vere. Nello stesso modo e con la stessa determinazione, i semiti ed i camiti, i popoli dell’ estremo oriente, dell’ America e dell’ Australia, sono convinti che il loro modo di vedere l’ elenco che abbiamo appena fatto sia migliore di qualunque altro.

Teniamo presente che queste impostazioni mentali sono il frutto di osservazioni durate centinaia di migliaia di anni e quindi sono estremamente radicate. Da quanto è arrivata l’agricoltura, poi (dai 12 ai 10 mila anni fa), certe popolazioni che si sono orientate in tal senso sono diverse da quelle che hanno continuato con le vecchie abitudini caccia-pesca.

Le tribù degli indoeuropei si mostrarono, sei mila, cinque mila anni fa, più propense che non altre popolazioni a migrare, a muoversi, a cercare nuovi spazi e nuovi territori. Dalla zona a nord del Mar Nero si diressero verso nord-est, molto in avanti (tribù dei tocarii) in quella che è attualmente la zona centrale della Cina, portando con loro stessi, come bagaglio, la lingua, le tradizioni, gli usi, le divinità, l’ organizzazione delle divinità stesse, i miti immaginari che legano una divinità all’ altra. Analogamente, le tribù degli indù (inutile ripetere ogni volta che si tratta di indoeuropei: lo diremo esplicitamente se non saranno indoeuropei) arrivarono (in tempi diversi, naturalmente) sino al Bengala e al centro dell’ India, non occupando la parte meridionale, dove rimasero le popolazioni dravidiche, vecchie popolazioni precedenti, tutte diverse dalle indoeuropee, non solo per lingua.

Un altro gruppo occupò, in vari periodi, la Persia. Una confusione che spesso non si nota è che, benché i persiani abbiano adottato prevalentemente la religione islamica, la lingua e la stirpe dei persiani (o iraniani che dir si voglia) sono indoeuropee. Questo significa che, se sto seduto a parlare con un  persiano, proverò la strana sensazione che mi sia seduto di fronte un mio lontano cugino e mi attenderò che ci si capisca meglio, come concetti, che non con un iracheno del sud o con un cinese, che  non sono indoeuropei. Ad esempio, se un russo ci viene incontro e ci fa mille salamelecchi (dall’arabo salam ulei kum = la pace sia con te), lo guardiamo esterrefatti e pensiamo che sia fuori di testa, per il semplice fatto che, anche se non sapevamo che i russi sono indoeuropei, ci siamo accorti, da tutta una serie di  piccole cose, che si tratta di un nostro cugino; se invece un giapponese od un arabo ci fanno non mille ma duemila salamelecchi, nemmeno pensiamo che sia pazzo ma semplicemente che sia diverso perché NON lo avevamo giudicato come un nostro cugino: ci sono, infatti, troppe differenze… ad esempio, mentre noi, quando parliamo con qualcuno, tendiamo a mantenere una certa distanza, l’arabo ti si mette di fronte (non un poco defilato) a venti centimetri di distanza e parla fortissimo. Insomma, un mondo diverso dal nostro… naturalmente,  per lui vale certamente lo stesso nei nostri confronti.

Riprendendo l’argomento delle tribù indoeuropee, altri andarono verso sud (mitanni, hycksos, hittiti) arrivando sino a conquistare temporaneamente l’ Egitto. Altri ancora andarono ad occidente (ucraini [poi, da questi, i russi] lettoni, lituani, latini, etruschi, umbri, osci, celti, goti) sempre in tempi diversi. Ad esempio, solo  dicendo ’goti’ ci riferiamo ad un periodo di millecinquecento anni, con tribù di albanesi, germani, veneti, visigoti, ostrogoti, vandali, ungari.

Naturalmente, altre popolazioni, non indoeuropee, fecero le stesse cose. Tribù asiatiche (altaiche ed altro): turchi, unni, ungheresi, finlandesi, estoni. E queste invasioni di non indoeuropei ci hanno sempre fatto più paura di quelle effettuate dagli indoeuropei.

Dopo questa lunghissima premessa, veniamo al dunque.

ENUNCIATO DA RICORDARE (tranne quando vi dimenticate di ricordarlo)

1-I semiti (arabi, ebrei) e gli asiatici (non indoeuropei) hanno un  concetto di organizzazione ripartito in uno, ovvero non ripartito (MONOCRATICO) e lo stesso concetto è disposto su di un piano VERTICALE.

2-Gli indoeuropei hanno un concetto di organizzazione sociale ripartito in tre (TRIPARTITO) e lo stesso concetto è disposto su di un piano  ORIZZONTALE.

Enunciato numero 1: semitico e asiatico non-indouropeo

Impostazione semitico-asiatica non indoeuropea.

 

C’ è un unico Dio, nel modo più assoluto. Analogamente, in terra c’ è un capo. A vita. Nel Vaticano è il papa.

Le altre autorità sono designate dal capo e possono essere rimosse quando egli desidera, senza spiegazioni. Il popolo è sottomesso e tutti gli altri, tranne il capo che rappresenta Dio in terra, provengono dalla massa informe del popolo. Tutte le caste sociali sono rimovibili a piacimento di Dio e del suo rappresentante in terra. Ricordiamoci che le chiese sono quasi tutte asiatiche ed orientali e col papa di Roma abbiamo un esempio. I cardinali vengono da qui e possono essere rimossi. Tranne gli indoeuropei, al mondo sono quasi tutti così.

Enunciato numero 2: indoeuropeo.

Per qualche strana ragione, sin da 5000 anni fa (circa) gli indoeuropei hanno cominciato a dividere tutto l’apparato sociale e religioso in tre categorie.

Nell’ illustrazione vedete che la categoria di Brahma designa anche i vari concetti esposti, il Creatore eccetera. Brahma ha creato il mondo ma non è da solo. Ha bisogno, benché egli sia anche il re, di Shivah, il Distruttore, il Guerriero ed ha bisogno di Vishnu, il Preservatore, il Conservatore del popolo. I tre si siedono attorno ad un tavolo immaginario e si consultano. Ognuno dei tre è il protettore di una o più classi sociali.

Brahma è il protettore dei nobili e sacerdoti (bramini), del re vero e proprio e dei maggiorenti tutti. Ne discende che come Brahma non può decidere da solo, nemmeno il re lo può fare in realtà, benché in teoria sia re. C’è quindi una limitazione intrinseca, così come Brahma non ha il potere assoluto.

Shivah, il Distruttore, essenzialmente il protettore dei guerrieri (ksatriya) e, ovviamente, nemmeno lui sarà dotato di poteri assoluti. Protegge e simboleggia anche l’esercito tutto.

Vishnu è il protettore del Terzo mondo, degli altri, dei poveri, dei contadini (vaisya)  insomma del popolo e tende a preservare il suo popolo ed a conservarlo.

Questo meccanismo ha avuto delle influenze enormi su tutti gli indoeuropei.

La trimurti indiana (come la Trinità).Nell’ordine, da sinistra a destra: Shivah, Brahma e Vishnu.

I romani non riuscivano a seguire Costantino nel ragionamento, quando l’ imperatore parlava  di un unico Dio. Ad esempio, Dominus Deus Sabaoth, in ebraico, ferreamente monoteistico, significava ‘Il Dio che è egli stesso il mio esercito e che poi mi darà la festa-riposo‘ (gruppo consonantico semitico Sbth, da cui shabbat, sabato) ma per un latino indoeuropeo non voleva dire niente: da quando in qua Dio combatte? Avrà un paio di generali, no?

E Costantino: “Guardate che nel segno della Croce vinceremo…”

E il popolo: “Senza generali? guidati da qualche mezza cartuccia? noi siamo per la meritocrazia.”

La questione si risolse solo al concilio di Nicea, di cui parleremo. Per il momento (e poi rimase) si tradusse Dominus Deus Sabaoth con ‘Dio signore degli eserciti’ e così si andò avanti provvisoriamente per sempre (con la traduzione sbagliata)…

Nell’India meridionale, non indoeuropea ed a struttura asiatica verticale, per questioni di buona vicinanza e perché la gente non si prenda a bastonate si decide di rappresentare un unico corpo (monocratico) con tre teste(tripartizione indoeuropea).

Allora, secondo gli orientali, Dio è uno solo. Secondo i Romani sono tre: Il Padre, il Figlio (Gesù) che rappresenta il popolo e lo Spirito Santo che rappresenta i militari. Così si fa! Tant’ è vero che quando uno viene cresimato (soldato di Dio) è il generale Spirito Santo che scende su di lui (et maneat semper. Amen) [e vi rimanga per sempre. Amen]

Ma c’ èra l’ eresia (eresia per i latini indoeuropei) ariana, con Ario, asiatico orientale,  che diceva:

“Il Padre è uno, al massimo avrà generato il Figlio nonché lo Spirito Santo…”

Orrore! si va, nel 325 dopo Cristo, al Concilio di Nicea, il quale dice: “Nooo, Ario! ti sbagli! il Figlio e lo Spirito Santo non sono stati generati dal Padre: sono sempre esistiti. Sei un eretico.”

Interviene l’ imperatore Costantino il Grande: “Ne ho le scatole piene di tutte queste baggianate! State seminando zizzania in tutto l’impero. Trovate una soluzione o saranno dolori!”

E trovarono un compromesso… e così, il compromesso divenne un mistero della fede: Dio è uno ma anche tre. Col mistero della fede, tutti furono d’ accordo. I sacerdoti, allora, dissero: “Si, ma… ma Ario va punito… questa è una decisione alla quale ci ha obbligato Costantino…”

Ci furono altri Concili Ecumenici ma, per noi, questo è sufficiente.

Nel sistema indoeuropeo non è quindi contemplata la monarchia assoluta con diritto di vita e di morte. Il papa, da noi, non è ben digerito fino in fondo. Il concetto che al tavolo delle decisioni partecipino anche i militari ha fatto si che gli indoeuropei si impadronissero di gran parte del mondo. Il protettore del popolo, che siede al tavolo, ha fatto si che gli indoeuropei sviluppassero commerci internazionali, con l’ aiuto dei generali, ben inteso e con la benedizione di Dio. Esattamente come alle Crociate.

Dio, patria e famiglia: ovvero il Padre, il generale e il figlio-popolo: ormai dovreste avere acquisito una certa capacità di trovare la trimurti, nascosta sotto mentite spoglie…

Poi, recentissimamente (rispetto alla storia umana), è arrivata la Rivoluzione Francese, la quale ha sostituito la tripartizione indoeuropea con un’altra: Libertà, Uguaglianza, Fraternità. Se ci pensate bene, non vuol dire niente: questi tre concetti, che sarebbero bellissimi, non vengono quasi mai applicati.

Durò poco perché Napoleone, concretamente, seguì la vecchia tripartizione, con la debita eccezione: i militari francesi di Napoleone combattevano per un’idea e fecero paura veramente.

Diceva Napoleone: “Caro militare (e non soldato prezzolato, dove soldo = mercenarietà) tu hai nel tuo zaino il bastone di maresciallo. Sei seduto, come se tu fossi Vishnu, al tavolo con Brahma e Shivah. Anche tu decidi.

E promuoveva sul campo (meritocrazia!) i migliori. Questa NON era la rivoluzione francese: era Napoleone che aveva rispolverato la vecchia Trimurti.

Il vecchio regime non aveva mai stimato i suoi militari altrettanto ed anche la Prussia prese atto della superiore motivazione dell’ esercito francese. Napoleone, dopo alcuni anni di non-ripartizione, aveva semplicemente riproposto la  vecchia tripartizione indoeuropea. Il tuo Dio, la tua Patria e la tua Famiglia.

Per i popoli dell’Europa del nord la trimurti indoeuropea si concretizza con Brahma =  Odino. Per i latini con Brahma = Giove.

Conclusione:

Mentre Israele ha abbandonato definitivamente, ancora dal 1948, il modello semitico-asiatico verticale, adottando caratteristiche indoeuropee orizzontali, l’ Unione Europea sta facendo il contrario: sta abbandonando definitivamente il modello indoeuropeo orizzontale e sta adottando il modello semitico-asiatico verticale. Solo un miracolo potrà fermare questo processo. Questo dipende in parte dalla Germania,  che da sempre è il più semitico-asiatico  verticalista dei paesi indoeuropei. Basti considerare attentamente ciò che è successo in Germania prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Notare che Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Australia e Nuova Zelanda sono saldamente orientati per continuare il modello indoeuropeo orizzontale. In questi paesi, definiti pragmatici, le differenze con noi sono evidenti: basti osservare il decorso del Covid-19.  Il pragmatismo (che significa applicare le regole) in realtà si trova nei paesi che hanno, come base, la meritocrazia indoeuropea. Speriamo bene…

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