La pietra rossa [786]

Sotoportego de la Corte Nova. Il colore rosso della lastra di marmo è stata accentuata da noi, nella fotografia, per aumentarne la visibilità.

Revisione del 12 novembre 2020 – A Venezia, dalla nota chiesa di San Giorgio degli Schiavoni, nel sestiere di Castello, chiesa vicina alla parrocchia di San Giovanni in Bragora, si fa il ponte attaccato alla Chiesa di San Giorgio degli Schiavoni e ci si trova in Fondamenta San Giorgio degli Schiavoni. Si percorre tutta la fondamenta, tenendo sulla propria destra il rio relativo.

Alla fine della fondamenta, si trova il Ponte della Corte Nova. Non si può sbagliare. Si fa il ponte e, cinquanta metri dopo il ponte, sulla sinistra, si trova il Sotoportego de la Corte Nova, il quale porta verso Santa Giustina, verso la scuola Benedetto Marcello (liceo scientifico) e verso la scuola Paolo Sarpi (ragioneria). Il nostro argomento è il sotoportego della foto.

Leggenda e realtà, tra i ‘si dice’ e le cose vere..

Nel 1630, ben ottantacinquemila veneziani (c’è chi dice ottantamila) furono uccisi dalla Peste Bubbonica. Tale peste (causata dal batterio yersinia pestis e non da un virus, come l’attuale Covid 19) esisteva in due varianti, segnatamente la peste nera e la peste bubbonica. Era la stessa del 1348. Un vero flagello. Ebbene: nessun abitante della zona del sottoportico fu colpito dalla peste.

La leggenda vuole che una donna di nome Giovanna, che  viveva nella Corte Nova attigua al sottoportico, avesse avuto una visione della Vergine Maria (vedi i simboli in alto di Maria, in giallo, nell’ingresso del sottoportico). Maria le diceva di far dipingere un quadro con rappresentata la Madonna stessa attorniata da altri santi, tra i quali san Rocco e san Sebastiano, e di far appendere tale quadro ad una parete del sottoportico.

Fu così che, per arrivare alla Corte Nova e colpire i suoi abitanti, la Peste, personificata in una megera, piena di bubboni sul corpo e sul viso, dovette attraversare il sottoportico ma… fu subito fermata dall’immagine fatta dipingere su ordine di Maria Vergine. La pestifera megera cadde a terra tra mille tormenti e cominciò a liquefarsi. Il punto esatto è quello contrassegnato da una comune pietra d’Istria, che diventò una lastra di marmo rosso. Rosso, nel ‘600, era il colore del lutto. La lastra di marmo rosso esiste ancora e nella fotografia iniziale abbiamo artificialmente intensificato il colore, perché sia visibile facilmente.

Oggi c’è chi dice che non bisogna calpestare la pietra (che ora è un marmo…) della peste, perché procurerebbe tutte le sfortune e tutte le disgrazie. Costoro se ne guardano bene dal calpestare la lastra di marmo rosso. Tuttavia, altri dicono che, invece, calpestarla porta bene.

Da parte nostra, come studenti del Paolo Sarpi, che si trova duecento metri dopo il sottoportico, non la calpestavamo, soprattutto quando ci fossero stati degli esami.

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Uno dei quattro dipinti del Sotoportego de la Corte Nova. Esistono inoltre delle iscrizioni, all’interno del sottoportico, per celebrare il fatto.

Il quadro miracoloso, dipinto su suggerimento della Madonna, è miracolosamente scomparso: c’è chi dice che sia scomparso contemporaneamente alla formazione della lastra di marmo rosso, c’è chi dice dopo un giorno o due. Le autorità religiose decisero di supplire a tale sparizione  appendendo ben quattro dipinti, di soggetto religioso, tutti del ‘600, per ricordare la grazia ricevuta. I quattro quadri, oggigiorno, sono stati rimossi e sono conservati altrove.

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