Essere o non essere [784]

Amleto vede il fantasma del padre, assassinato da suo fratello, Claudio, cioè lo zio di Amleto. Il fantasma gli spiega i dettagli del proprio assassinio, mentre si credeva che fosse morto di morte naturale. Dipinto di Eugene Delacroix (1825).

Revisione del 10 novembre 2020 – Il presente articolo ci serve come introduzione ad un prossimo articolo: Ricchezza. Accenneremo per completezza e e per sommi capi alle questioni legate al famoso ‘Essere o non essere’.

L’inglese William Shakespeare (1564 – 1616) ha composto l’ Amleto, opera teatrale andata in scena per la prima volta nel 1603.

Riassumiamo in due righe la trama, tanto per dare un’idea, anche perché non c’entra niente con l’oggetto del nostro prossimo articolo ‘Ricchezza’.

Il padre di Amleto è re di Danimarca. Il fratello del re, Claudio, vuole sottrargli il trono e quindi, mentre il re dorme in giardino, il fratello assassino gli versa del veleno nell’orecchio. Il re muore e tutti, compreso Amleto, credono che sia morto di morte naturale, in quanto nessuno era testimone. L’assassino usurpa il trono del morto, ne sposa la vedova, Gertrude, madre di Amleto, la quale, più o meno d’accordo col cognato Claudio, pone come unica condizione per il suo silenzio che l’assassino, Claudio, quando sarà il momento, lasci il trono ad Amleto.

Il fantasma del re informa il proprio figlio Amleto di come sia morto assassinato. L’opera teatrale prosegue tra varie vicissitudini e si conclude con Amleto che riesce a portare a termine la vendetta, uccidendo Claudio.

Nell’atto terzo, scena prima, Amleto ha un momento di riflessione su quanto possa accadere nella vita e questo si concretizza nel famoso monologo ‘Essere o non essere’.

Riassumiamo il monologo. Il testo italiano, semplificato, dice: “Essere o non essere, è questo che mi chiedo…”

In realtà, Amleto si chiede se valga la pena di vivere o meno ed il famoso dubbio (Essere o non essere) andrebbe trasformato in CONTINUARE A VIVERE  OPPURE SMETTERE?  Egli argomenta che, se non ci fosse un Aldilà di cui non sappiamo alcunché, chi mai si prenderebbe la briga di vivere?

“… vivere? Per sopportare le ingiurie di chi ti offende? le ingiurie del tempo? l’oltraggio che ti arreca il superbo? le angosce del tuo amore, disprezzato? le lentezze della legge? l’insolenza delle autorità? le umiliazioni che il tuo merito riceve dagli indegni? quando, invece, potresti porvi termine con un semplice colpo di spada? e ancora, aggiungo: accollarsi fardelli di ogni tipo? sudare e grugnire, sotto il peso della vita? … ebbene: se non fosse il terrore di qualcosa dopo la morte, terra sconosciuta da dove non torna mai nessuno, a paralizzarci la volontà, ad accettare i mali di cui abbiamo parlato… è la coscienza di questo Aldilà che ci rende codardi…”

La questione esposta non ha alcuna relazione con la tragedia teatrale ma dove avrebbe potuto esporla, William Shakespeare?

In definitiva, la questione posta è se valga o meno la pena di vivere. No… non ne vale la pena, conclude Amleto e noi non ci suicidiamo per paura di un giudizio nell’ Aldilà.

Amleto si chiede se valga la pena di vivere ma questo dubbio (amletico, per l’appunto) rimarrà per sempre, perché mai e poi mai avremo nozione di ciò che ci attende nell’ Aldilà. Mentre il dubbio, di Amleto, non avrà mai soluzione sulla Terra, il nostro dubbio (che vedremo nel prossimo articolo intitolato ‘Ricchezza‘) sarà “Essere o avere?” e questo dubbio invece ha molteplici soluzioni e non riguarda l’Aldilà. Ecco perché è stata usata la categoria ‘Filosofia’.

Dice il vocabolario Devoto-Oli:  FILOSOFIA – Attività spirituale autonoma che interpreta e definisce i modi del pensare, del conoscere e dellagire umano nellambito assoluto ed esclusivo del divenire storico.

Abbiamo così cercato di spiegare il perché del titolo, offrendo nel contempo delle informazioni semplici  per una grande tragedia teatrale.

Abbiamo visto come Shakespeare  ponga una questione filosofica che non ha, in realtà, alcuna attinenza con l’opera teatrale.

Nota bene: desideriamo precisare che il futuro articolo ‘Ricchezza’ svilupperà il contenuto dell’articolo 374, “Essere o avere”. Nel frattempo, potreste sempre darvi un’occhiata, facendo click sul numero 374, qui sopra esposto.

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