La Cina è lontana [948]

Cina
I cinesi.

Revisione del testo 19 novembre 2021 ore 15:00 – Revisione delle immagini: 18 novembre 2021 – Eravamo nel 2005 e partecipavo, negli Stati Uniti, ad una riunione per renderci conto bene di cosa sarebbe successo negli anni successivi nello scacchiere internazionale, in particolare, quale sarebbe stata l’evoluzione dei cinesi e cosa avessero potuto fare gli Occidentali.

Oltre ai cinesi, l’altro spauracchio era quello della Russia ma lo spauracchio russo è assolutamente niente per noi in confronto a quello cinese. Questo, da un punto di vista commerciale, mentre permane l’ importanza russa da un punto di vista militare. Il carattere del popolo russo è filosofico e sognatore ma non così i cinesi.

I cinesi sono tanti: dal 2005 ad oggi siamo attorno, mediamente a 1,2/1,3 miliardi di persone. Il coefficiente medio di intelligenza dei cinesi non è inferiore al nostro, che è uno dei più alti del mondo ed il più alto in Europa; caso mai il Q.I. cinese tende ad essere superiore al nostro. La loro laboriosità è impressionante e la loro frugalità altrettanto. Non stiamo qui a dissertare sul fatto che in Cina vi sia il comunismo: quello che sembrava essere il tallone d’Achille dei cinesi si è rivelato (siamo nel 2005…), invece un punto a loro favore. Da 4500 anni, hanno avuto quasi sempre delle dittature e sono abituati ad obbedire. Inutile sottolineare che, per una civiltà industriale, una popolazione che non ha delle individualità forti e che lavora molto è come il cacio sui maccheroni.

Nel 2005, durante la riunione, circolava ancora una vecchia idea, che sottolineava come i cinesi avessero dei limiti eccetera eccetera. Il progresso della Cina era quindi, secondo questi signori,  un caso…

Allora, da uno di noi venne espressa la seguente considerazione: “In questo momento (siamo nel 2005), i cinesi guadagnano mediamente 192 euro al mese. In Italia, si guadagnano 1100 euro al mese. Come fanno a campare, i cinesi? non spendono, sono frugali.

Abbiamo fatto i calcoli a partire dal 1990 e risulta chiaro che i cinesi stanno aumentando il loro salario mensile, a partire dal 2004, mediamente di 44,33 euro all’anno. Gli italiani invece aumentano, sempre mediamente, di 20 euro all’anno. Parlando solo ed esclusivamente di mercati internazionali, è chiaro che sino a quando l’ operaio cinese guadagnerà meno dell’operaio italiano, a parità delle altre condizioni, il prodotto cinese costerà meno.”

Alcuni dissero: “Si… ma…”

L’oratore X proseguì: “I ma sono ma ed i fatti sono fatti: oggi prevediamo che, sino a quando gli italiani guadagneranno di più dei cinesi, l’economia italiana non potrà svilupparsi.  Secondo i nostri dati, questo succederà nel 2065.”

L’oratore cominciò ad esporre in una lavagna la questione, in termini matematici.

Si alzò un banchiere, il quale disse: “Debbo ringraziare l’oratore X. Purtroppo, bisogna dire che il modello comunista dittatoriale è più adatto ad una economia industriale. Sono dei calcoli molto semplici e noi non li abbiamo nemmeno considerati, per presunzione. Dobbiamo fare in modo che il punto di equilibrio tra italiani e cinesi si avvicini, nel tempo, il più presto possibile. Bisogna scatenare una crisi in Europa in modo da avere meno problemi sociali di contestazione e meno pretese sindacali. Abbiamo citato l’Italia a confronto della Cina, perché, essendo quella che guadagna meno tra i grandi in Europa, raggiungerà il punto di equilibrio prima degli altri paesi europei, ovvero, partendo da guadagni bassi, gli italiani usciranno dalla crisi per primi. Perché gli italiani guadagnino meno, i sindacati dovrebbero starsene tranquilli ma questo succederà solo, come appena detto, con una crisi profonda. Forse porre il punto di equilibrio nel 2065 è un poco esagerato… ho appena fatto dei calcoli semplici: possiamo pensare di arrivare al pareggio nel 2043 ma certamente non prima.”

CinaGrafico
Come spiegato nel testo, la crisi in Italia dovrebbe durare almeno sino al 2043. Negli altri paesi della Ue (se ci sarà ancora l’Unione Europea) potrebbe durare di più. La freccia indica il 2043, in cui la linea cinese (gialla) supera quella italiana (azzurra).

Così parlò il grosso banchiere… ed un grossissimo politico statunitense proseguì:

“Nel 2043. gli italiani e i cinesi  guadagneranno 1876 euro al mese ed i cinesi avranno finito di far man bassa in Italia: continueranno a vendere, tuttavia, in Germania, Francia ed altri paesi per qualche anno. Poi, l’ Europa potrà essere competitiva. Dico potrà, perché certezze non ve ne sono. Da oggi (2005) dobbiamo distruggere, almeno in parte, lo stato sociale, i sussidi economici, introdurre mano d’opera a buon mercato, in modo che la situazione economica sembri disperata. Arrivati al 2043, quando l’Occidente sarà competitivo, le cose andranno per il loro verso da sole. Potremo allora dire: “Cari cittadini, rifacciamo lo stato sociale…”

Tornando all’Italia come esempio, l’alternativa  è quella di proporre oggi ai sindacati di far scendere il guadagno italiano (siamo nel 2005) da 1100 euro a 192 euro, per allinearlo coi cinesi… se credete che questo sia possibile, cioè che i sindacati accettino, dovreste andare immediatamente in una clinica neurologica.

Io, tornato in Italia, in previsione della crisi (che s’iniziò nel 2008), vendetti le aziende che avevo e mi misi alla finestra. Oggi, nel 2021, siamo in pienissima crisi e la proposta da fare ai sindacati sarebbe: “Oggi (2021) la manodopera cinese guadagna 901 euro al mese e quella italiana ne guadagna 1420. Cari sindacati,  vogliamo superare la crisi? vogliamo abbassare i salari al livello dei salarî cinesi?”

I sindacati si metterebbero a ridere… non ci resta altro che attendere sino al 2043, quando i cinesi guadagneranno 1876 euro e gli italiani 1860. Gli altri europei, se guadagneranno ancora più degli italiani, continueranno con la crisi perché i loro prodotti costeranno di più.

Ci sono tante osservazioni laterali da fare sulla struttura interna dei prezzi in Cina: ad esempio, molti cinesi vivono in tugurî. Gli affitti cinesi sono leggermente più bassi di quelli italiani ma le case in Cina costano più del doppio.

Il latte è carissimo (quasi sette euro al litro) ed il pane costa 2.54 euro al kg. La benzina costa una enormità: 3.67 euro al litro.

Ma questo non riguarda le esportazioni cinesi in Italia, che sono uno dei veri fattori della crisi.

Per concludere, pubblichiamo la tabella sulla quale si basa il grafico esposto più sopra.

La tabella espone i salari, cinesi ed italiani, di mezzo secolo.

Anno Cina Italia
2005 192.01 1100
2006 236.33 1120
2007 280.66 1140
2008 324.99 1160
2009 369.32 1180
2010 413.65 1200
2011 457.98 1220
2012 502.31 1240
2013 546.64 1260
2014 590.97 1280
2015 635.30 1300
2016 679.63 1320
2017 723.96 1340
2018 768.29 1360
2019 812.62 1380
2020 856.95 1400
2021 901.28 1420
2022 945.61 1440
2023 989.94 1460
2024 1034.30 1480
2025 1078.60 1500
2026 1122.90 1520
2027 1167.30 1540
2028 1211.60 1560
2029 1255.90 1580
2030 1300.30 1600
2031 1344.60 1620
2032 1388.90 1640
2033 1433.20 1660
2034 1477.60 1680
2035 1521.90 1700
2036 1566.20 1720
2037 1610.60 1740
2038 1654.90 1760
2039 1699.20 1780
2040 1743.60 1800
2041 1787.90 1820
2042 1832.20 1840
2043 1876.50 1860 <<<<<<<<<<<<
2044 1920.90 1880
2045 1965.20 1900
2046 2009.50 1920
2047 2053.90 1940
2048 2098.20 1960
2049 2142.50 1980
2050 2186.90 2000
2051 2231.20 2020
2052 2275.50 2040
2053 2319.80 2060
2054 2364.20 2080

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