Culture umane [954]

LucyAutralo
Antenata dell’umanità? Lucy, una femmina di  Australopithecus Afarensis, il cui scheletro, datato 3 o 4 milioni di anni fa, fu rinvenuto in Etiopia.

Revisione testo: 9 dicembre 2021, ore 11:55. Revisione delle immagini: 8 dicembre 2021 –

Facciamo un esame particolare per il tempo relativo all’ultimo milione di anni, tempo che riguarda gli esseri umani.

Ecco, qui sotto, una rappresentazione.

UltimoMilione

Ogni suddivisione tra due barre verticali consiste in centomila anni. Il paleolitico (barra nera in alto)  prende quasi tutto il milione di anni, tranne la decima parte della decima suddivisione (di colore azzurro, in alto a destra) che riguarda il neolitico. Sono in effetti solo diecimila anni. In questi diecimila anni si è cominciato ad usare l’agricoltura, anche se non dappertutto.

Abbiamo poi una barra rossa che comincia col milione di anni e riguarda gli ominidi in genere, anche se il primo ominide, australopithecus afarensis, è stato trovato in Etiopia e risale a 3 o 4 milioni di anni fa (vedi illustrazione accanto all’intestazione). In particolare, l’inizio della barra rossa si riferisce (circa) alla comparsa di homo sapiens che è la versione arcaica di homo sapiens sapiens, versione moderna, che siamo noi, comparsi circa 300 mila o 200 mila anni fa.

Neander
Un uomo di Neanderthal.

Ci sono poi gli uomini  neanderthal, così chiamati dal loro primo rinvenimento in una vallata della Germania, vicino a Düsseldorf, comparsi circa 350 mila anni fa e che si incrociavano con noi, ed erano quindi uomini. Le date di inizio, sia del neanderthal che del sapiens sapiens non sono molto ben determinate.  Ben determinata, o quasi, è invece la scomparsa del neanderthal, di cui parleremo più sotto. Fu  molto evoluto, in possesso di tecnologie litiche elevate e dal comportamento sociale piuttosto avanzato, al pari dei sapiens di diversi periodi paleolitici. Convissuto nell’ultimo periodo della sua esistenza con lo stesso sapiens, il neanderthal scomparve in un tempo relativamente breve, evento che ha costituito un enigma scientifico oggi apparentemente risolto, come diremo sotto.

CroMagnone
Un uomo Cro-Magnon.

Parliamo ora dell’ uomo Cro-Magnon, così  chiamato da un paesino francese dove è stato primamente rinvenuto. Mentre il neanderthal sembra originario dell’ Europa, il cro-magnon è originario dell’ asia orientale ed è arrivato in Europa dall’ est, 30 mila anni fa, circa.

Antropologicamente, si osserva una certa stabilità delle caratteristiche cromagnonoidi che sono essenzialmente di tipo caucasoide:

  • alta statura (media 1,75 m per gli uomini, con punte oltre 1,95 m) con gambe lunghe e braccia corte;
  • faccia larga e bassa con cranio lungo dalla fronte all’occipite (dolicocefalia), spesso denotata come disarmonica;
  • orbite basse e rettangolari;
  • naso prominente e spesso aquilino;
  • grande capacità cranica (1.650 cm³).

L’uomo di Cro-Magnon è un’ antica forma di homo sapiens, ascrivibile a popolazioni umane moderne, largamente diffusa nel paleolitico superiore in Europa. È rappresentato da quattro scheletri provenienti dal riparo sottoroccia del luogo Cro-Magnon, rinvenuti nel 1868 presso Les Eyzies-de-Tayac-Sireuil in Dordogna (Francia) e da sette scheletri raccolti nelle Grotte dei Balzi Rossi (Liguria), definiti a suo tempo come cromagnonoidi. I resti più antichi, scoperti dal geologo francese Louis Lartet, sono datati intorno al 30.000 a.C.

Circa in quel periodo, ci fu una grossa diminuzione del campo magnetico terrestre e quindi, come sempre succede, un grosso aumento dei raggi ultravioletti. Mentre il neanderthal aveva un gene (scientificamente, un aplotipo) che, sotto l’ effetto dei raggi ultravioletti, generava delle tossine mortali, il cro-magnon e il sapiens sapiens NON avevano questo gene. Questa sembra essere, dai più recenti studi, la causa dell’estinzione dei neanderthal. Attualmente, si ritiene che i cro-magnon non siano veramente scomparsi ma integrati lentamente nei sapiens sapiens. In realtà, non si sa ancora bene.

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