Passato Presente Futuro [997]

PPFuturo
La figura non è in scala e vuole rappresentare il Passato, il Presente (un trattino giallo insignificante) ed il Futuro, che non sappiamo assolutamente come sarà.

Revisione testo : 16 aprile 2022 ore 16:30 – Revisione immagini: 16 aprile 2022 – Il comune mortale (cioè noi) prende delle decisioni: o le prende a casaccio o si basa sul Passato… cos’ altro potrebbe fare? in realtà, riflettendo bene, ci accorgiamo che la stragrande maggioranza di noi NON prende le decisioni basandosi sul Passato ma le prende a caso,  ovvero, sull’ impulso  emotivo del momento.

E perché la decisione non viene presa basandosi sul passato? per vari motivi, tra i quali:

  1. Io sono diverso sicuramente da tutti coloro che mi hanno preceduto… il Passato riguarda probabilmente tutta questa marmaglia ma non riguarda certamente me… io sono superdotato, ho poteri straordinari… esaminare il Passato non mi serve, perché non è un Passato che mi riguarda.

  1. Si vive una volta sola. Io vedo chiaro nel mio Futuro. So le cose che voglio e le cose che non voglio.

  1. In ogni caso, alla fine di quest’ anno farò un bilancio; anno nuovo, vita nuova.

  1. Ci sono tanti fortunati, tanti davvero. Io, purtroppo, sono nato sfortunato e cerco di fare del mio meglio.

Se chiedi quali siano i suoi obiettivi, li confonde con le condizioni di vita: non ha chiari i due concetti.

Esempio di condizione di vita: essere felice.

Esempio di obiettivo: quest’ anno voglio guadagnare il 10% in più dell’anno scorso; ho preparato un programma ben preciso in 5 punti…

Pochi si concentrano sugli obiettivi, pianificandoli e inoltre confondono spesso le condizioni di vita con gli obiettivi stessi.

Un obiettivo, nella sua concretezza, dura un istante soltanto, come fare una gara di corsa: l’ obiettivo è il traguardo. Prima del traguardo, l’ obiettivo è là, che ci aspetta ma non è ancora stato raggiunto. Per un istante, nel momento in cui si taglia il traguardo, l’ obiettivo è nel Presente. Subito dopo, l’ obiettivo ed il traguardo sono entrambi già nel Passato. Cosa fare, a questo punto? quando si era stabilito di partecipare alla corsa e tagliare il traguardo, ci sarà pur stato un perché: andremo quindi ora a rivedere perché avevamo preso tale decisione e vedremo come proseguire con altri obiettivi.

Il fatto che gli esseri umani, solitamente, non esaminino il proprio Passato, quello di sé stessi e decidano senza ponderazione, non significa che non  considerino il Passato degli altri, anzi…  ad esempio, se dobbiamo farci operare ad una gamba, difficilmente andremo da un chirurgo appena laureato: egli non ha un Passato da chirurgo e potrebbe essere una persona che non è tagliata per la chirurgia. Il chirurgo, se vuole intraprendere la sua professione, dovrà fare i suoi primi interventi senza far sapere ai pazienti che egli è alle sue prime armi… a sua volta, il paziente, che non dà peso al proprio Passato, darà invece molto peso al Passato del chirurgo.

Nella storia umana, da centinaia di migliaia di anni, per ogni popolazione, c’ è stata una guerra, si valuta, ogni generazione: quindi, circa ogni venti o venticinque anni. Il fatto che negli ultimi 75 anni non ci siano state guerre non significa assolutamente niente. Eppure… la gente dice: “Come mai… ancora guerra…” forse speravano… chissà… c’è un proverbio latino (citiamo spesso i proverbi latini perché sono stati fatti quasi tremila anni fa e quindi, se vanno ancora bene, significa che l’ umanità è sempre quella) che dice: “Se vuoi la pace, preparati alla guerra.” (Si vis pacem, para bellum). Anche quella volta dovevi difenderti, altrimenti di te avrebbero fatto un solo boccone. Come dice la Bibbia, nel libro ‘L’ Ecclesiaste’, scritto da Re Salomone: “Nulla! nulla di nuovo, sotto il sole…

Il pacifista vede un Futuro diverso dal Passato… e su cosa basa il suo ragionamento? su chiacchiere e su presunzione, cioè su niente! nell’ ipotesi migliore, sempre che non sia in malafede, sta sognando ad occhi aperti. D’ altronde, al mondo c’ è lui che è la persona più importante di sempre…

E chi non vorrebbe che le guerre sparissero per sempre in un istante o giù di lì? ma bisogna stare coi piedi per terra. Prima che le guerre spariscano, ci vorranno probabilmente almeno 500 mila anni, grosso modo il tempo dalle origini dei primi quasi-uomini sino a noi…

Il pacifista, dicevamo, nell’ ipotesi migliore, sogna. Cosa direste se uno di noi uscisse in mutande, nel mese gennaio, a fare una bella passeggiata? egli, intervistato da un giornalista, potrebbe rispondere: “Basta con queste storie del freddo a gennaio! è ora di cambiare… nessuno lo vuole più, il freddo di gennaio…” Noi lo prenderemmo per un pazzo furioso… ma faremmo molto male… ha più probabilità lui che gennaio si scaldi (130000 anni fa, gennaio, per 5000 anni circa, è stato caldo, come sono oggi aprile e maggio) che non il pacifista di non vedere più guerre (le guerre esistono da almeno 500 mila anni).

Bisognerebbe intanto diseducare i bambini alla guerra… da quando esiste l’ uomo, le bambine giocano, sin dalla prima infanzia, alla casetta, con le bambole, simbolo della maternità che le attende, le bambine (e poi le donne) rappresentano la vita e non la morte: non possono soffrire la guerra, che è morte e come la morte. Forse, per la legge del contrappasso (per differenziarsi come sesso), non potendo essere come una bambina, il maschio viene educato  alla morte (che egli rappresenta in contrasto con la donna, che a sua volta rappresenta la vita), viene educato alla guerra e in certi (moltissimi) riti tribali, tra popolazioni semi-civilizzate,  se non hai combattuto, se non sei in grado di difenderti, non ti puoi nemmeno unire ad una donna, formarti una famiglia, perché sei considerato incapace di difendere non solo tua moglie e i tuoi figli ma anche la tua comunità.

Le cose stanno così… da cinquecentomila anni… caro il mio pacifista… ripeto: e chi sarebbe il cretino che vuole la guerra? ma bisogna tener conto anche della realtà… facciamo pure conferenze per la pace ma dobbiamo stare coi piedi per terra e ricordarci che dovranno passare centinaia di migliaia di anni.

C’ è un altro aspetto: quello che i francesi chiamano beau geste ma che non si può tradurre, in modo letterale, con ‘bel gesto’ ma si deve tradurre in modo completamente diverso. Il significato è: “Voglio dire o fare qualcosa di inconsueto, per fare bella figura, per stupire, per prendere nella comunità il ruolo che mi compete e che sin’ ora mi è sempre sfuggito.”

Le vedete, queste persone: sono quella marmaglia che non ascolta, che interrompe in continuazione, perché dovreste sapere che loro sanno… loro sono nate con la scienza infusa… inchinatevi, ammiratele, avete la fortuna di sentirle parlare… sono le stesse  persone che non vogliono esaminare il Passato… sono convinte che, da quando sono nate loro, il film della vita sia a colori, mentre prima era in bianco e nero. Applicano il principio della ragione insufficiente, come faceva Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana e cioè: “Può il mondo, ora che ci sono io, essere il mondo di sempre? no, no può! non c’è ragione che il mondo sia uguale al Passato, ora che ci sono io. Studiare la Storia di quando io non c’ ero, è perfettamente inutile, perché, col mio arrivo sulla Terra, il contesto è cambiato.”

Applicano inoltre, ovviamente, ad ogni piè sospinto, il principio del ‘fai ciò che ti dico ma non guardare quello che faccio ’.

Bene, benissimo.

E quanti sono, costoro?

Tanti, tantissimi.

E come si chiamano?

Non hanno un nome…

E sono sempre stati così?

Sì…

E come lo sai?

Perché c’è un detto, dai tempi dell’ antica Roma: significa che, da quella volta, non è cambiato alcunché.

Quale detto?

Panem et circences.

E cosa vuole dire ?

Significa che dovresti dare alla gente il pane e il divertimento che si trova al circo… tenere i prezzi bassi per accedere al circo… e allora sarebbero sempre contenti. Al giorno d’ oggi, gli spettacoli della televisione sostituiscono gli spettacoli del circo…

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