Il punto sugli Indoeuropei [996]

eurasia
Il movimento degli indoeuropei negli ultimi 5000 anni.

Revisione testo : 7 aprile 2022 ore 16:30 – Revisione immagini: 7  aprile 2022 – Più volte abbiamo dato voce ad articoli che si riferiscono ai popoli indoeuropei.

Circa 5 mila anni fa, una popolazione, che ora chiamiamo ‘Gli Indoeuropei’ ,  si è espansa, anticamente  sino all’ India, oltre che in Europa. Tale popolazione abitava, originariamente, nelle zone a nord del Mar Nero, dove oggi si trova la città di Kharkiv, in Ucraina. Da quella volta in qua, a furia di espandersi, sono diventati il gruppo etnico più importante che ci sia. Una grossa fetta del mondo parla le lingue indoeuropee.

Ricordiamo i punti in comune di queste popolazioni: una certa idea della morale, una certa idea della giustizia e una certa idea della bellezza. Questa triplice suddivisione vale non solo per gli indoeuropei ma vale anche per tutte le altre popolazioni del mondo. Come sapete già, le lingue indoeuropee hanno una origine comune e più volte abbiamo parlato anche di questo.   Una trattazione abbastanza completa viene data in Bianchi e Gialli (che consta di sette scritti).

Ci siamo accorti che, dal punto di diffusione, gli indoeuropei si sono mossi verso tutti e quattro i punti cardinali ed abbiamo riscontrato che dalla zona di partenza (Kharkiv, a nord del Mar Nero):

  1. Quelli che sono andati a nord erano più propensi ai climi freddi, al collettivismo, ovvero a  fare le cose tutti assieme. (la massima espansione è stata ed è nel nord della Scandinavia).
  2. Quelli che si sono diretti a sud erano più propensi ai climi caldi, alle cose fatte individualmente, senza interessarsi di cosa facevano gli altri. (la massima espansione a sud, in Africa, è stato l’Egitto [Hicksos, Hittiti]).
  3. Quelli che sono andati ad ovest lo hanno fatto perché erano deterministi, non credevano nel destino e pensavano che uno la fortuna se la deve fare da sé: esplorare, cercare. Il loro motto era ‘aiutati, ché il Ciel ti aiuta’. (Sono arrivati alla fine delle terre conosciute, in Portogallo, Galizia, Bretagna ) e ci sono ancora. Hanno poi attraversato l’ Atlantico…
  4. Quelli che andavano ad est lo hanno fatto perché erano quelli che pensavano che tutto sia già scritto nei libri celesti e che quindi sia inutile darsi tanto da fare. Ora l’ estrema propagazione è l’isola di Ceylon ma sono arrivati, in Cina,  quasi sino all’ oceano Pacifico: coloro che hanno fatto questo percorso parlavano il tocario, lingua indoeuropea ora non più parlata.

Abbiamo disegnato, nell’ illustazione, delle freccine, perché ci si possa rendere conto dei movimenti fatti dagli indoeuropei in questi ultimi  cinque mila anni. Ad esempio, i veneti sono arrivati (da slavi che erano: molte parole ne risentono ancora), sono arrivati, dicevamo, sulla riva sinistra della Piave, 1500 anni prima di Cristo (circa). La zona è precisamente Stabiuzzo, località di Roncadelle (in latino, ronco sta a significare il punto dove una strada non può più proseguire perché bisogna per forza superare un fiume) , che a sua volta è una frazione di Ormelle, nel Trevigiano. Sulla destra della Piave c’ erano (e ci sono) i cosiddetti paleo-veneti, insediati da prima. Sono sempre indoeuropei ma sino alla riva destra della Piave gli indoeuropei sono arrivati in Italia meridionale dalla Grecia e poi sono risaliti verso nord. Per questioni linguistiche complesse (comunque già illustrate), è certo che il dialetto della Sinistra Piave sia il primo del gruppo slavo-veneto del 1500 a.C: contiene infatti la ‘th’ inglese, θ (come thing, esempio, Sinistra Piave θaratàn, ciarlatano) e la ‘dh’ inglese, ð (come they, esempio, Sinistra Piave ðenòcio, ginocchio) che non possono derivare da trasformazioni più antiche (vedi bibliografia, Emile Benveniste oppure anche Gerhard Rohlfs, oltre che i nostri articoli).

Da notare che, oltre al punto di riferimento centrale del Mar Nero, COL SISTEMA ESCOGITATO, OGNI ALTRO PUNTO DIVIENE PURE PUNTO DI RIFERIMENTO. Ad esempio, se mettiamo i veneti al centro,  i veneti sono più fatalisti dei liguri e meno fatalisti dei croati. Inoltre, sono più collettivisti dei siciliani e più individualisti dei tedeschi.

Ogni popolazione indoeuropea è convinta, naturalmente, di avere il giusto fatalismo, il giusto determinismo, il giusto collettivismo e, infine, il giusto individualismo.

Abbiamo, qui sotto,  fornito l’ elenco delle principali città indoeuropee in due tabelle, una ordinata per collettivismo-individualismo Nord-Sud ed una seconda ordinata per determinismo-fatalismo Ovest-Est. 

La prima tabella, orientata nord-sud, mostra le principali città indoeuropee nel seguente modo: le prime, coi numeri più alti, sono maggiormente influenzate dal collettivismo (gli abitanti hanno una mentalità più collettivista e quindi poco individualista). Le ultime, coi numeri più bassi o negativi, sono maggiormente influenzate dell’individualismo (gli abitanti hanno una mentalità più individualista e quindi poco collettivista).

Paese
Città
Scala Nord Sud
Islanda Reikiavik 14
Norvegia Oslo 10
Russia San Pietroburgo 10
Svezia Stoccolma 9
Lettonia Riga 7
UK Edimburgo 6
Danimarca Copenaghen 6
Russia Mosca 6
Russia Kazan 6
Lituania Vilnius 5
Germania Amburgo 4
Bielorussia Minsk 4
Germania Berlino 3
Irlanda Dublino 3
UK Londra 2
Olanda Amsterdam 2
Polonia Varsavia 2
Germania Colonia 1
Belgio Bruxelles 1
Luxemburg Luxemburg 0
Rep. Ceca Praga 0
Ucraina Kiev 0
Francia Parigi -1
Slovacchia Bratislava -2
Austria Vienna -2
Svizzera Berna -3
Slovenia Lubiana -4
Croazia Zagabria -4
Ucraina Odessa -4
Italia Venezia -5
Francia Bordeaux -5
Serbia Belgrado -5
Francia Nizza -6
Romania Bucarest -6
Germania Monaco -6
Bosnia Sarajevo -6
Bulgaria Sofia -7
Croazia Dubrovnik -7
Italia Roma -8
Ossezia Java -8
Spagna Barcellona -9
Albania Tirana -9
Spagna Madrid -10
Armenia Jerevan -10
Portogallo Lisbona -11
Tagikistan Dushanbe -11
Italia Palermo -12
Grecia Atene -12
Kurdistan Dahuk -13
Iran Teheran -14
Afghanistan Kabul -15
India Ludhiana -19
Pakistan Belucistan -21
India New Delhi -21
India Jaipur -23
India Assam -24
Pakistan Caraci -25
India Calcutta -27
India Bombay -31
Ceylon Sri Lanka -42

 Gli indoeuropei, con mentalità più collettiva e meno individualista, risultano  essere gli islandesi, i quali presentano un valore 14 in una scala che va da 14 a  -42, con 56 punti di  intervallo. Gli indoeuropei, con mentalità meno collettiva e più individualista, risultano  essere gli abitanti di Ceylon, i quali presentano un valore -42 nella stessa scala di prima,  che va da 14 a -42, con 56 punti di  intervallo

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La seconda tabella, orientata ovest-est, mostra le principali città indoeuropee nel seguente modo: le prime, coi numeri più bassi o negativi, sono maggiormente influenzate del determinismo (gli abitanti hanno una mentalità che non crede al destino e quindi poco fatalista). Le ultime, coi numeri più alti, sono maggiormente influenzate del fatalismo (gli abitanti hanno una mentalità che crede molto nel destino e quindi poco determinista).

Paese
Città
Scala Ovest Est
Islanda Reikiavik -58
Portogallo Lisbona -45
Irlanda Dublino -42
Spagna Madrid -39
UK Edimburgo -39
Francia Bordeaux -37
UK Londra -36
Serbia Belgrado -16
Spagna Barcellona -34
Francia Parigi -34
Belgio Bruxelles -32
Olanda Amsterdam -31
Luxemburg Luxemburg -30
Francia Nizza -29
Svizzera Berna -29
Germania Monaco -29
Germania Colonia -29
Germania Amburgo -26
Norvegia Oslo -25
Italia Venezia -24
Italia Roma -24
Italia Palermo -23
Germania Berlino -23
Danimarca Copenaghen -23
Rep. Ceca Praga -22
Slovenia Lubiana -21
Austria Vienna -20
Croazia Zagabria -20
Slovacchia Bratislava -19
Svezia Stoccolma -18
Bosnia Sarajevo -18
Croazia Dubrovnik -18
Albania Tirana -16
Polonia Varsavia -15
Bulgaria Sofia -13
Lettonia Riga -12
Grecia Atene -12
Lituania Vilnius -11
Romania Bucarest -10
Bielorussia Minsk -8
Russia San Pietroburgo -6
Ucraina Kiev -5
Ucraina Odessa -5
Russia Mosca 2
Kurdistan Dahuk 7
Ossezia Java 8
Armenia Jerevan 9
Russia Kazan 13
Iran Teheran 15
Pakistan Belucistan 29
Pakistan Caraci 31
Afghanistan Kabul 33
Tagikistan Dushanbe 33
India Bombay 37
India Ludhiana 40
India Jaipur 40
India New Delhi 41
Ceylon Sri Lanka 45
India Calcutta 52
India Assam 56

Gli indoeuropei, con mentalità più determinista e meno fatalista, risultano  essere di nuovo gli islandesi, i quali presentano un valore -58 in una scala che va da -58 a  56, con 114 punti di  intervallo. Gli indoeuropei, con mentalità meno determinista e più fatalista, risultano  essere gli abitanti della zona dell’ Assam, in India, i quali presentano un valore 56 nella stessa scala di prima,  che va da -58 a 56, con 114 punti di  intervallo

Quasi tutte le popolazioni indoeuropee  si sono spostate una o più volte, perché non si sentivano a loro agio: ci si sposta a nord se si ha bisogno di maggior solidarietà eccetera. I veneti, ad esempio, sono stati per 3000 anni circa ad est della Slovenia. Si sono poi decisi di arrivare sino alla Piave e da là, da 1500 anni prima di Cristo, non si sono più mossi. Hanno trovato l’equilibrio tra determinismo e fatalismo… nonché tra individualismo e collettivismo.

In questo spostamento-adattamento, per varie cause che ora vedremo, tutti si sono mossi con soddisfazione, tranne i tedeschi.

  • I portoghesi si  sono espansi per mare in Brasile, in Africa, in India.
  • Gli spagnoli si  sono espansi per mare in America del Sud e nel Messico, oltre che in centro-America. Inoltre, in Africa e in America centrale, sì che mezzo mondo (o quasi) parla spagnolo.
  • I francesi,  per mare, ancora oggi hanno vari possedimenti, senza contare il Canada Francese, il Messico, l’ America centrale insulare e senza contare il prestigio riscosso con Napoleone.
  • Gli olandesi hanno comandato il mondo per duecento anni e ancora oggi sono presenti in Sud-Africa, senza contare l’ Indonesia eccetera.
  • I belgi hanno avuto buona parte dell’ Africa (Congo).
  • I greci hanno il prestigio di essere stati la culla della nostra civiltà, con la Magna Grecia, e con l’impero di Alessandro Magno (veramente era macedone ma i greci non se ne danno per inteso) e così via.
  • Gli italiani hanno comandato l’ Europa, l’ Asia occidentale e l’ Africa settentrionale, dal 200 avanti Cristo sino al 1453 dopo Cristo, costituendo un impero che non ha più trovato emulazione, se  non per Gengis Khan e Alessandro Magno (imperi un poco più grandi ma con durata inferiore).

Mancano gli slavi e la Germania. La Germania vera e propria (Deutschland, Germania del Sud, non aveva sbocchi sul mare: la parte costiera a nord faceva parte dell’ impero prussiano, il cui territorio è ora unito alla Germania. Dopo l’ unificazione con la Prussia, al nord, la Germania si è trovata ad avere uno sbocco marino piuttosto modesto verso Amburgo e la Danimarca. Questo ha fatto sì che la Germania non abbia sviluppato una vera vocazione marinara. La Germania si era impossessata, in Africa, di alcune colonie ma senza il successo degli altri indoeuropei. Ha preso in mano quello che restava del Sacro Romano Impero d’ occidente, con Carlo Magno nell’ 800 ma tale impero non era una creatura propriamente tedesca e in qualche modo era un lascito latino. Non ci sono leggende, storie, gesta gloriose, da raccontare ai bambini attorno al fuoco invernale. Inoltre, il tedesco ha un profondissimo Inconscio Generale Tedesco che non vuol saperne di rassegnarsi. Sono un poco commoventi e patetici, quando si prendono sotto braccio e cantano uno Jödl: sognano i Cavalieri Teutonici, la Grande Foresta Nera, sognavano e sognano di andare, andare e conquistare. Nel profondo, sono convinti di essere i migliori, la razza pura, le Rune, Odino, il Wahlalla, i Nibelunghi, gli Ariani e il mondo primigenio sotto il Tibet, sottoterra, Atlantide… o forse un mondo sotto il continente antartico, al polo sud… miti, leggende… negli anni ’20 hanno accolto Hitler come un capo religioso, come un messia che, per i mille anni del Terzo Reich (torneremo con uno o più  articoli su quello che realmente fu il nazismo: una religione), come la durata dell’ impero romano, avrebbe portato i tedeschi a celebrare i fasti della Germania, sopra tutti: Deutschland über Alles. Niente da fare: Putin ha offerto alla Germania il pretesto, l’ aggancio, per il riarmo, al quale riarmo tedesco (confermato per la prima  volta dagli svizzeri),  attuato immediatamente, dovrebbe seguire l’ alzabandiera bianco, rosso e nero dei Teutoni e non l’ attuale,  umiliante vessillo tricolore rosso, giallo e nero del Brabante: i colori di Satana che si lecca le ferite, in un angolo. Anche questa storia è stata pubblicata da Il Piave più volte.

E poi, gli slavi… il popolo che attualmente occupa la zona di partenza degli indoeuropei di cinque mila anni fa. I tedeschi sono più determinati degli slavi, meno fatalisti ed entrambi hanno la stessa dose di collettivismo Abbiamo appena sottolineato che il tedesco è meno fatalista dello slavo… per quanto poco, i sacri destini tedeschi sono là, per la razza teutonica. Se non fosse stato per gli inglesi e gli americani, anglosassoni ancora più determinati e più collettivisti dei tedeschi, i russi difficilmente avrebbero vinto la Seconda Guerra Mondiale.

Confinati in territorî fatalisti, con possibilità di espandersi solo verso un ulteriore fatalismo, i russi sono in crisi. Putin, di San Pietroburgo, si trova a comandare popolazioni più fataliste (che sono più ad ad est) e meno disciplinate (che sono più a a sud e sono più individualiste) di quanto egli non sia abituato a giudicare per sé stesso, cittadino di San Pietroburgo.

Putin si trova ora ai ferri corti con l’ Ucraina, meno fatalista dei russi e del relativo impero, più determinata e dove i singoli contano. E non poco.

rus
Lo Stato originario Rus’ del IX° secolo. Nel cerchio rosso, il territorio originale da cui si espansero gli Indoeuropei, con ondate successive, dal 4500 al 1000 a.C.

Ricordiamo che Putin, secondo noi, darebbe tutti i possedimenti asiatici per riavere la gloriosa Rus’, di cui riportiamo la cartina, che si trova anche nell’ articolo [993].

Gli stati che Putin dovrebbe riconquistare, per realizzare il sogno di ricostituire la vecchia Rus’, sono:  Ucraina, Russia occidentale, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia  ed Estonia.

Speriamo che sia tutto chiaro…

Per farvi vedere come si usano le due tabelle, prendiamo due città a caso: Londra ed Atene.

  • Valori di Londra:
    determinismo -36 (poco fatalismo)
    collettivismo 2 (poco individualismo)
  • Valori di Atene:
    determinismo -12 (più fatalisti degli inglesi)
    collettivismo -12 (molto più individualisti degli inglesi).

Vediamo ora la città con coordinate medie, rispetto alla zona originale di Kharkiv: tale città dovrebbe avere -1 di fatalismo-determinismo e dovrebbe avere -14 di collettivismo-individualismo. Più o meno, sono le coordinate (trasformate) della Crimea, che è un poco più ad ovest di Kharkiv e, un poco più a sud. Ciò significa che il baricentro degli indoeuropei è rimasto, grosso modo, quello di cinque mila anni fa: han girato in lungo e in largo nell’ Eurasia ma sono, oggi, un poco più individualisti di un tempo e quasi con lo stesso fatalismo.

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