Calle Varisco e il demonio [788]

Calle Varisco, vicino a San Canciano, nel sestiere di Cannaregio, a Venezia. La larghezza minima della calle è attualmente di 53 centimetri. La donna, nella fotografia, di corporatura normale, deve passare per la calle di traverso. Una persona corpulenta non ci passa assolutamente.

Revisione del 22 luglio 2022 – Abbiamo già parlato di calle Varisco nel racconto numero 116, che potete rileggere premendo qui. Ma com’è possibile che una calle sia così stretta? Ecco cosa si racconta.

Si racconta che, prima del fattaccio che esporremo, Calle Varisco fosse stata una calle normale. In Calle Varisco abitava un ricchissimo commerciante, che nella sua vita ne aveva fatte di tutti i colori: insomma, un ribaldo. Successe che questo commerciante, improvvisamente, si ammalò ed i medici gli dissero che non gli restava molto da vivere. I medici lo consigliarono di rivolgersi ad un piccolo convento, per una assistenza morale e spirituale, convento francescano che si trovava nelle vicinanze della chiesa dei Santi Apostoli, situato vicino alla Calle Varisco.

Il commerciante aveva una barca ormeggiata alla fine della Calle Varisco, nelle acque del Rio Santi Apostoli, rio che poteva portare alla chiesa relativa. Ordinò ad un suo inserviente di salire sulla barca e di recarsi al convento e di ritornare a casa con un frate francescano del locale convento.

Il frate francescano era un personaggio molto vivace, intelligente ma aveva un gran problema: era di una stazza enorme. Molto alto e molto corpulento, mangiava di buon appetito e la barca oscillava paurosamente sotto il suo peso. Con calma e senza far oscillare troppo la barca, il servitore riuscì a trasportare il frate sino alla scalinata che collegava il Rio Santi Apostoli con la Calle Varisco, legò la barca ed accompagnò il frate dal padrone ammalato.

Il frate francescano disse al commerciante malato che gli conveniva prepararsi spiritualmente, per il passaggio a miglior vita e per salire nel regno dei cieli.

Il commerciante non era troppo contento della soluzione: nonostante questo, riceveva ogni giorno il frate per l’ assistenza spirituale. Sinché… una notte… mentre dormiva, il commerciante malato fu visitato dal demonio, il quale gli disse che quelle del frate erano tutte stupidaggini e che lui lo poteva guarire. Perché mai, il commerciante, che poteva essere guarito dal demonio, avrebbe dovuto rinunciare a godersi, ancora per molti anni, i suoi beni terreni? guadagnati con fatica? in cambio, il demonio chiedeva l’ anima del commerciante…

Il commerciante rispose che ci avrebbe pensato su: doveva scegliere tra il frate e il demonio.

Il giorno dopo, il commerciante raccontò al frate che aveva ricevuto la visita del demonio e raccontò pure della proposta ricevuta. Il frate quasi lo convinse ad ascoltarlo ma il commerciante rispose anche al frate che ci voleva pensare.

Per alcuni giorni, il commerciante malato disse, di giorno, al frate, che ci voleva pensare e di notte la stessa cosa diceva al demonio.

Un giorno, resosi conto che il commerciante stava propendendo per ascoltare il frate, il demonio cercò di evitare le visite del frate stesso.

Il frate arrivò, come ogni giorno, con la barca, all’inizio di calle Varisco e, mentre il servitore stava ormeggiando la barca, il demonio comparve al frate dicendogli che lo avrebbe pagato, con un numero tale di talenti d’ oro, da farlo vivere da pascià per tutta la vita, se avesse smesso di far visita al commerciante. Il frate si mise a ridere a più non posso e disse: “Sei un poveraccio… un povero diavolo… sei proprio stupido come mi avevano raccontato: cosa ti fa pensare che io sia talmente sciocco dall’ accettare una stupidità del genere? vattene, che è meglio…”

Il demonio rispose: “Se non la capisci con le buone, la capirai con le cattive…”

E il frate: “Ma tu su di me, satanaccio, non puoi avere alcun potere: sei semplicemente ridicolo.”

E il demonio: “Non avrò potere su di te, ma sulla calle Varisco ce l’ ho certamente!”

E il frate: “Ma cosa vai bofonchiando? che cosa significa?”

E il demonio: “Bofonchiando o non bofonchiando, tu per questa calle non potrai più passare.”

Dette queste parole, si sentì come un rumore di terremoto e le due case che si trovavano di qua e di là della Calle Varisco cominciarono a muoversi l’ una verso l’ altra, sinché rimase uno spazio stretto, ma talmente stretto che il frate corpulento non riuscì più a passare.

Rimasero infatti solo 53 centimetri di larghezza.

Come andò a finire? Alcuni dicono che la ebbe vinta il demonio, alcuni altri dicono che la ebbe vinta il frate, perché, nonostante il fatto che l’ enorme  frate francescano non potesse più passare per Calle Varisco, il commerciante era ormai già rimasto convinto di scegliere il paradiso.

 

 

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