Mistero tedesco [875]

BandiereTedesche
Due bandiere che da tre secoli, in Germania, si alternano regolarmente.

Revisione testo: 12 aprile 2021 17:10 – Revisione delle immagini: 3 maggio 2021 – Il mistero dell’ Europa è la Germania.

Dobbiamo distinguere tra la denominazione sino a 150 anni fa, circa, quando la Germania era suddivisa in due zone: la parte a nord-est dello Stato attuale, che si chiamava Prussia e la parte rimanente, con un piccolissimo accesso al Mare del Nord, che si chiamava Deutschland, (Terra dei tedeschi). Comunque, prima i tedeschi non avevano nemmeno il piccolo accesso al Mare del Nord che ebbero successivamente. Oggi, come abbiamo detto, tutto lo Stato tedesco ha il nome di Deutschland.

Andiamo, ora, ai tempi dell’ enorme Impero Romano. Roma comandava su tutto il mondo conosciuto: dalla Scozia (Vallo di Adriano) a nord, sino al confine settentrionale del Sahara a sud. Era veramente tutto il mondo conosciuto: a nord della Scozia non c’era praticamente niente e a sud,  oltre ai confini settentrionali del Sahara, sulle mappe del tempo c’era scritto semplicemente: HIC SUNT LEONES. [Qui ci sono i leoni].

Nel senso della larghezza, l’ Impero si estendeva dal Portogallo sino a ben oltre l’ Eufrate, con periodi di occupazione sino ad oltre l’ attuale Afghanistan. I tedeschi, nelle loro foreste, favoleggiavano, parlavano di questo mastodontico impero. Benché non ci fosse ancora il concetto di indoeuropeo, i tedeschi si rendevano conto che i latini erano loro cugini, con religioni, tradizioni, organizzazione sociale spesso molto  somiglianti. Insomma, i latini non erano degli estranei come gli estoni o i finlandesi. O come i baschi, di cui ogni tanto si sentiva parlare. Quindi, se i latini avevano costituito un impero…

I bimbi tedeschi chiedevano: “Come hanno fatto, i latini?” “Già… come hanno fatto… prima o poi, lo faremo anche noi… anche se non abbiamo sbocchi al mare…”

Cominciarono a darsi da fare per espandersi ma i romani non ne volevano sapere…

Nella mente dei tedeschi, divenne un’ idea fissa: siamo confinati…

Il loro sogno era quello di espandersi. Il Mediterraneo era sottoposto all’ autorità romana. Dappertutto, per espandersi, c’ erano enormi ostacoli da superare. Ormai, fare un impero come quello romano era una fantasticheria romantica. Il sogno, il romanticismo, già una caratteristica dei tedeschi, divennero più accentuati. Erano comunque abbastanza a nord per sentire uno spirito di socializzazione più accentuato che non nei latini, dove la natura era più generosa, dove si sopravviveva anche senza organizzarsi e quindi dove l’ individualismo era più accentuato.

Finalmente, nella notte di Natale dell’ anno 800, il papa incoronò Carlo Magno come    imperatore, con capitale ad Aachen (Aquisgrana). Nel frattempo, però, altre popolazioni, come i normanni, i visigoti, gli ostrogoti, gli ungari, gli unni, i vandali, creavano delle situazioni di precarietà. Il grande avversario da battere era comunque l’ Impero Romano d’Oriente, quell’ altro, che resistette sino al 1453, sin quasi alla scoperta dell’ America e che fu abbattuto da un nemico ancora più forte, gli ottomani. E poi,  gli arabi… insomma, sembrava proprio, si dicevano, che non si riuscirà più a fare l’impero colossale… comandato da noi tedeschi…

Tutti questi antefatti crearono (e questo è il succo di questo articolo) nella mentalità tedesca uno strano connubio di inferiorità mista a superiorità alternata: quella che viene definita paranoia.

  • Non abbiamo sbocchi al mare… le terre da conquistare sono finite, tranne che ad est, dove forse si potrebbe ancora far qualcosa… (Hitler, quando puntò sulla Russia, si ricordava di questo).
  • Non siamo riusciti a costruire, almeno sin’ ora, quello che han fatto i romani…
  • Eppure, siamo superiori ai latini… di questo, non si può dubitare…
  • Forse, arriverà l’ occasione… bisogna saper attendere…

Posso assicurarvi, in base ad esperienze personali in Germania, che questa impostazione mentale risulta abbastanza evidente: i tedeschi pensano di essere sicuramente meglio dei latini ma ci riconoscono che, nei tempi passati, loro non hanno saputo creare quello che abbiamo creato noi. Gli arabi hanno lo stesso problema: inseriti in una fase diversa dalla nostra nei cicli storici, non riescono a capacitarsi della loro decadenza attuale; ricordano solo che nei secoli IX, X, XI, XII erano all’ apice dell’umanità.

Fra noi latini ed i tedeschi c’è, tuttavia, una differenza importante. Se ricordate che, andando a nord, c’ è più socialità e meno individualismo, si offrono anche le basi per la spiegazione dell’ avvento del luteranesimo: la Chiesa Cattolica Apostolica Romana è troppo verticale, troppo orientaleggiante, troppo monocratica, mentre per loro si confà una Chiesa più socializzante, più adatta a loro.

Insomma, i tedeschi, di regola, salvo eccezioni, sono più solidali e meno individualisti, mentre, per contro, i latini, di regola, salvo eccezioni, sono più individualisti e meno solidali. Questo fatto ha delle implicazioni notevoli. I latini tendono ad applicare il proverbio ‘chi fa da sé, fa per tre’, mentre i tedeschi tendono ad applicare il proverbio ‘l’unione fa la forza’.

Periodicamente, l’ anelito ad espandersi, che i tedeschi non hanno mai dimenticato, si ripresenta e, alle idee, seguono i fatti.

La bandiera, allora, diventa bianca, rossa e nera, tre fasce di colore, come quasi tutte le bandiere indoeuropee.

Per inciso, vi ricordiamo di leggere, se non lo avete già fatto, l’articolo ‘Le due bandiere’.

Questa bandiera è, di per sé, una dichiarazione di aggressività. Allora, il tedesco sorride… o meglio, ride, mostrando le zanne, come per dire a sé stesso: “In hoc signo, vinces…[con questo simbolo, vincerai]. Ti sta dicendo di aver paura di lui.

Poi, siccome, a sentir loro, sono anche sfortunati, prendono una riga di botte e allora il bianco del Padre diventa il giallo dei vergognosi e la bandiera cambia. Così è stato negli ultimi tre secoli almeno… il giallo significa: “Ancora una volta ci è andata male ed abbiamo di nuovo la coda tra le gambe ma… la speranza è l’ ultima dea…” In questi periodi, sognano vittorie meravigliose, sognano il Quarto Impero (Reich).

Quando nel 1922, Mussolini, istintivamente, adottò alcuni atteggiamenti dell’ Impero Romano (fasci littorî eccetera), trovò un ammiratore entusiasta, che prese il potere nel 1933: Adolf Hitler. Divenne allora esplicito il sogno di un Impero che i tedeschi non avevano mai avuto. Sulla falsariga dell’Impero Romano: altro che Carlo Magno…

HitlerIn questa foto del nazismo, le folle oceaniche e l’imponenza ricordano l’Impero Romano.

 

L’ imponenza delle sfilate, dei monumenti, il passo dell’ oca dei militari erano tutte cose legate all’ Impero Romano. Anche la durata del Terzo Reich doveva assomigliare a quella dell’Impero Romano: la bellezza di mille anni, almeno.

Hitler, quindi, secondo chi scrive, seppe valorizzare i sogni segreti che i tedeschi avevano sin da quando bivaccavano attorno ad un fuoco, nella foresta nera.

Rosemberg scrisse sul da farsi. Wagner creò le musiche adatte. La ricerca della razza ariana in Tibet  (e in India) non era altro che una ricerca delle vere origini indoeuropee, per poter dire: “I veri indoeuropei siamo noi, altro che i latini o  i persiani ed il vero Impero, che chiameremo Terzo Reich, lo creeremo noi.”

Sognano. E comunque, la frustrazione, ripetuta, fa ingiallire…

Cito una frase di un avvocato di Ginevra: “Mentre i latini sembrano sazî, i tedeschi sembrano avere ancora fame…”

Questa frase, ora, dopo il nostro discorso, è comprensibile. Anzi: comprensibilissima.

1 commento su “Mistero tedesco [875]”

Lascia un commento