Capitalisti 5 [919]

Capitaalisti5
Capitalismo: L’americano Warren Buffet, prototipo del capitalista.

Revisione del testo: 24 agosto 2021 ore 12:00 – Revisione immagini: 23 agosto 2021 – Apriamo questo articolo sui capitalisti (da non confondere con capitalismo: capitalista è una caratteristica, cioè uno che ha molto denaro, il capitalismo invece è un’ aspirazione, come dire malattia, che hanno coloro che non sono capitalisti e vorrebbero esserlo).

Per ottenere che la malattia del capitalismo si diffondesse tra tutti i cittadini, l’aristocrazia venale anglosassone decise di boicottare il più possibile il concetto del risparmio. In questo modo, il giro economico di tutto il Paese era destinato a divenire più consistente. In Italia non siamo ancora a questi livelli, benché la ricorrenza del 31 ottobre, Giornata del Risparmio, sia ormai trascurata e sarà, probabilmente, sostituita a breve dalla Giornata del Consumismo (inutile…).

Negli Stati Uniti non si compera più a contanti ma i cittadini sono spinti dalle autorità a impegnare anche i redditi futuri, usando il sistema delle rateazioni. Se poi i redditi futuri non ci saranno, avremo una delle classiche crisi periodiche che s’iniziano, per l’appunto, negli Stati Uniti. Anche noi italiani ci stiamo dirigendo verso questa via.  Avrete senz’ altro notato che la pubblicità delle automobili non evidenzia più il prezzo pieno ma mette in evidenza l’entità della rata mensile. Ecco quindi che tutti puntano ad avere il lusso prima ancora di avere il denaro… questo è il vero comunismo: il lusso di massa.

Lo Stato americano (e di conseguenza anche i suoi sudditi, cioè gli Stati europei) si impegna, dal 15 agosto 1971, a dare il superfluo di massa a tutti, stampando carta. La scusa, ufficialmente addotta, è che, così facendo, si diminuisce la disoccupazione. La verità è invece che quelli che lavorano producono non beni di prima necessità, ma beni superflui e, loro stessi, coloro che lavorano, ne sono i consumatori, presi nell’ingranaggio che chiameremo ‘dell’ultimo telefonino’: se non hai l’ultimo telefonino, non sei nessuno.

Riflettiamo sul fatto che questo è anche uno dei motivi della disobbedienza dei  figli ai genitori: il padre che predica la parsimonia (come è stato abituato a fare sin da piccolo) non viene capito dai figli, influenzati dalla pubblicità, che considerano i genitori degli scimuniti antiquati. Da questo punto di vista, l’idea di Bush figlio, di inventare un capitale fittizio, in forma di case comprate con mutui che non si possono ripagare, questa idea di Bush, dicevamo, era assolutamente coerente con quanto poi successe. Grazie alla premessa di Bush figlio, il sistema di titolarizzazioni (sub prime) e di assicurazioni gestite dalle banche, creò squilibri ulteriori. Il privato che si avvicinava a questo mercato e chiedeva lumi, veniva travolto da frasi come ‘equazioni probabilistiche, calcoli integrali, funzioni differenziali, serie stocastiche, matrici logaritmiche, onde di Elliot, cicli di Kondratieff, statistica discreta di Von Kolmogoroff, serie di Fibonacci, distribuzioni di Poisson, funzione zeta di Riemann‘ e neppure colui che pronunciava con sussiego queste frasi, cioè il venditore, non aveva capito alcunché, perché non c’era niente da capire: erano semplicemente aspetti di una truffa colossale.

Ogni volta che arrivava una crisi, invece di smetterla, i truffatori tornavano alla carica, ancora più decisi a rifarsi.

Greenspan teneva i tassi bassissimi: bastava (in teoria) molto poco per trovare nuovi capitali e cercare di recuperare le perdite.

Tutti avevano il loro bravo capitale fittizio, il gatto siamese da un milione di dollari… l’avidità e la voglia di recuperare fecero diventare il tutto una gigantesca finzione.

Finché… ci si accorse che la Banca A non si fidava più della Banca B, perché la stessa Banca A pensava che la Banca B stesse facendo esattamente quello che stava facendo la Banca A: dei tentativi di truffa. Ma la strada che portava al disastro doveva essere percorsa anche dalle accreditatissime Agenzie di Rating, le quali giuravano e spergiuravano che tutto andava benissimo e che non c’era nulla da temere.

Ad un certo punto, finita la fiducia tra le Banche e tutti convinti dalle Agenzie di Rating che le cose andavano benissimo, scoppiò l’ultimo bubbone: il capitale fittizio che circolava era talmente grande che non solo era impossibile per le Banche rimborsare il capitale per cui si erano indebitate ma non riuscivano più a pagare nemmeno gli interessi relativi, da tanto grandi che erano questi debiti. Qui è finita e siamo nel 2008. Crollo di borsa, di immobili, di obbligazioni… ma Greenspan (per conto degli Stati Uniti) e le altre banche centrali in giro per il mondo continuarono a stampare carta, salvando per lo meno le istituzioni finanziarie più prestigiose, tutte sul punto di fare bancarotta. E oggi, nel 2021, siamo ancora fermi alla situazione del 2008. Gli Stati Uniti si sono assunti i debiti delle banche (creando delle bad banks, letteralmente ‘banche cattive’, banche che si prendevano in carico i crediti inesigibili) e si sono assunti i debiti delle grosse società indebitate, il cui nome era talmente noto che, se non fossero state salvate, la fiducia nel sistema sarebbe andata a farsi friggere. Un‘ eccezione fu fatta per la Lehman Brothers Bank, banca notissima ma che era in urta con la Goldman Sachs, la Banca di Skull & Bones. Si presero due piccioni con una fava: si eliminò la Lehman Brothers (così imparano a mettersi contro la Goldman Sachs…) e inoltre un capro espiatorio, per il popolo bue, ci voleva. Si disse che era tutta colpa della Lehman… inutile dire che la Lehman Brothers non si era comportata diversamente dalle altre banche…

Recentissimamente, in Italia, esattamente in questo contesto, ricorderete che la Fiat ha ricevuto un prestito enorme dal governo, dove gli altri, invece, non hanno ricevuto alcunché. Le autorità salvano coloro che, fallendo, potrebbero spaventare i risparmiatori.

Le Banche, comunque, restano fragili ed indebitatissime: per gratitudine, devono prestare soldi a politici e profittatori, mantenendo (ovviamente) il più assoluto riserbo sui nomi dei beneficiati. Vedi, ad esempio, il Monte dei Paschi di Siena. Non si conoscono né le posizioni debitorie né i nomi dei beneficiati, né, anto meno, la cifra totale del dissesto: si invoca il segreto bancario… in realtà sono dei furti arbitrarî, delle truffe pagate dal cittadino.

Il 15 agosto 1971, dicevamo, siamo passati a stampare carta, a disprezzare il risparmio ed incentivare addirittura i consumi rateali e l’esito è stato questo: la fine. Dal 1971 al 2021 sono 38 anni. Questo è il tempo impiegato per distruggere l’occidente ad opera, essenzialmente, delle confraternite WASP anglosassoni. Il bello è che quanto successo era stato profetizzato dal tedesco Oswald Spengler agli inizî del ‘900 e dall’indù Ravi Batra nel 1992.

Ma ora il debito privato è diventato pubblico; procederanno a stampare carta-dollari e poi ancora carta-dollari.

Che fare? non resterebbe altro che rifiutare il liberismo, appannaggio (finto e solo apparente) di Cina e Stati Uniti, per passare, al più presto, almeno al mercantilismo.

Niente liberismo significa niente globalizzazione, niente liberi scambi che poi tali non sono mai, niente stampa di carta moneta, niente dumping (l’abbiamo spiegato negli articoli precedenti, se ricordate, abbiamo riportato l’esempio del Giappone che si è impossessato dell’industria svizzera degli orologi, fornendo dapprima componentistica e poi bloccandola).

Mercantilismo significa invece diminuire il più possibile l’importazione di beni stranieri per il consumo interno e accrescere il più possibile le esportazioni dei prodotti delle proprie industrie. Questo atteggiamento eviterebbe quanto meno di passare dall’ opulenza di beni superflui direttamente alla miseria.

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