Corruzione ed altro [1013]

Corruzione
Corruzione: mancanza di democrazia reale, anche se apparentemente dichiarata.

Revisione testo : 06 giugno 2022 ore 18:00 – Revisione immagini: 06 giugno 2022 –

Esiste un indice che si chiama Percezione della Corruzione. Questo indice riguarda 180 Paesi e ad ogni Paese viene assegnato un punteggio che va da 1 a 100.

Stranamente, viene dato 1 al Paese che ha tutti i crismi della corruzione (insomma il più corrotto) e viene dato 100 al Paese che non ha assolutamente nessuna corruzione. Sta di fatto che nessuno ha il punteggio di 100 (minima corruzione) e nessuno ha il punteggio di 1 (massima corruzione). Il Paese meno virtuoso, che si colloca al 180° posto, è il Sudan del Sud, nel quale è stato stabilito un punteggio di 11. Il Sudan del Sud è quindi un disastro. La corruzione trasuda da tutti i pori…

Per contro, si collocano al primo posto a pari merito tre Paesi, tutti e tre con un indice di 88. Sono i migliori ma un poca di corruzione permane. Essi sono: Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda. Facciamo notare che si tratta di tre Paesi ad altissima democrazia, seguiti a ruota da Svezia, Singapore (dove l’ordine è addirittura feroce), Svizzera, Norvegia, Olanda, Lussemburgo, Germania e Regno Unito. Ci sembra di individuare quindi una caratteristica: c’ è una relazione sicura tra democrazia e mancanza di corruzione. Non è detto che un sistema democratico non soffra di corruzione ma la democrazia sembra obbligatoria per sperare di non avere corruzione.

In Italia quindi abbiamo forse solo una parvenza di democrazia: ci classifichiamo al 42° posto fra i paesi meno corrotti e 138 Paesi sono più corrotti dell’ Italia. Questo indice di corruzione ci dice che, come in Italia, ci possono essere delle parvenze di democrazia ma poi la classifica di corruzione chiarisce appunto che era solo parvenza: in realtà, il Paese vive in mezzo ai soprusi e questo non è democratico.

La controprova ce l’ abbiamo guardando i peggiori, i più corrotti: in questi Paesi ci sono delle dittature e la democrazia è solo apparente.

I peggiori sono: Sudan del Sud, Somalia, Siria, Venezuela, Afghanistan, Nord Corea, Yemen, Guinea Equatoriale, Libia, Burundi e una fantomatica Repubblica Democratica del Congo che di democratico deve aver ben poco, in quanto si trova ad avere solo 19 punti: cioè 81 punti di serietà non ci sono…

A questo punto, introduciamo un altro concetto: la declaratoria.

Visto che l’ indice di corruzione poco buono è un sintomo di assenza di democrazia, in Italia almeno si dichiara ai quattro venti che siamo in democrazia, anche se forse, nei fatti, ciò non sarà vero. Prendiamolo come un augurio ma dire, come ha fatto il presidente russo Putin, che il popolo russo non è fatto per un regime democratico suona offensivo perché è come dire che il popolo russo è fatto per la corruzione.

E infatti la Russia si pone al 140° posto nella classifica dei paesi virtuosi, Russia che fa meglio solo di 40 paesi scalcinati e del terzo mondo. La Russia riesce a raggranellare, su 100 punti di virtù, solo 29 punti, pochissimo ma quel che è peggio è che tutti i Paesi della ex Urss si trovano nelle stesse condizioni. Per la cronaca, gli Stati Uniti si trovano al 27° posto ed hanno quindi 153 Paesi che fanno peggioe  che hanno più corruzione. La Cina, non essendo un paese democratico, quando avrà di corruzione? la Cina si trova al 66° posto e ben 134 Paesi fanno meglio, con meno corruzione. L’  Ucraina è un poco meglio della Russia.

Riassumendo: se non c’ è democrazia vera, c’ è inevitabilmente corruzione. Non basta quindi dichiarare ‘siamo democratici’, dev’ essere anche vero.

Veniamo al concetto di base: dichiarare di non essere democratici, come ha fatto il presidente Putin, significa dire: “Nel nostro Paese non c’è democrazia perché in realtà tutto il sistema si basa sulla corruzione, sul sopruso.”

In Italia, succede lo stesso: non c’è democrazia vera perché c’ è corruzione ma almeno non si ha la sfacciataggine (politically correct?) di dirlo apertamente.

La Russia, quindi, con la dichiarazione di Putin, afferma di essere un Paese corrotto e di non volervi nemmeno porre rimedio, neanche nelle intenzioni. Questa caratteristica è quella di un Paese asiatico, non europeo. E in effetti, Putin è il primo Europeo (San Pietroburgo) al governo dal 1917, dopo lo zar Nicola II. Lenin era tataro, quindi turco, Stalin e Beria erano georgiani e tutti gli altri che si sono succeduti erano caucasici o provenienti dai lontani Urali e quindi non avvezzi alla democrazia, quindi avvezzi alla corruzione. Nessun altro, oltre a Putin, venne da Mosca o da San Pietroburgo. Putin o chi per lui dovrebbe liberarsi delle pastoie asiatiche che lo tengono vincolato alla situazione attuale. Questo argomento è quello che ha messo in difficoltà Massimo Cacciari, il quale ha ripetuto per tre volte di seguito in una trasmissione televisiva: “Ma la volete capire che la Russia fa parte dell’ Europa?”

Probabilmente cercava di convincere sé stesso. Molti sono i problemi ancora sul tappeto per la mancanza di democrazia in Russia: quando, negli anni attorno al 1930, Stalin, georgiano, decise di collettivizzare l’ agricoltura, i russi fecero poca fatica a farsi collettivizzare: le terre erano dapprima tutte dello zar e quindi il fatto che passassero allo stato non cambiava praticamente niente. Ma gli ucraini avevano i loro appezzamenti da generazioni… Stalin costrinse tutti ad aderire alla collettivizzazione. Gli ucraini furono puniti per l’ insubordinazione e furono sequestrati da Stalin tutti i viveri. Esplose una carestia che fece milioni di morti. Gli ucraini, naturalmente, non hanno dimenticato. Erano sottoposti ad una dittatura feroce che lasciava morire di fame gli abitanti. I russi bruciavano i bovini e le derrate alimentari, compreso il grano, per punire gli ucraini. Come sopportare? fu creato addirittura un termine nuovo, ‘Holodomor’, ’Sterminio per fame’. Il sogno di ogni ucraino era quello di liberarsi dei russi. Quando, dieci anni dopo, arrivarono i tedeschi, gli ucraini volevano semplicemente liberarsi dei russi: non importava loro niente di nazismo o quant’ altro, i tedeschi rappresentavano un’ occasione per liberarsi dal giogo russo e basta. Inoltre, esisteva una popolazione di origine turca, alla quale apparteneva anche Lenin: i tatari. Costoro vivevano assieme agli ucraini in Crimea (detta l’isola verde) e nel Donbass. Nel 1944 Stalin disse che costoro, assieme agli Ucraini, avevano tradito la causa comunista e si erano alleati coi nazisti. Era vero tuttavia che  volevano liberarsi dei russi: con quello che era successo… fu un’ altra strage: i tatari furono deportati in Uzbekistan e in Kazakistan, come punizione collettiva; la deportazione ebbe inizio il 18 maggio 1944 e gran parte dei tatari morì di fame. Per forza che Putin sostiene che la Crimea  è russa, benché non lo sia mai stata. Gli abitanti erano stati deportati e sostituiti dai russi, così come dieci anni prima c’ era stata la strage degli ucraini. I tatari non furono autorizzati a tornare a casa sino al 1989, quando Gorbacev riconobbe l’ abuso di Stalin. Quei pochi che tornarono, scoprirono che la loro terra era stata ripopolata dai russi. Putin adesso parla di plebiscito in Crimea… ma ora ci sono i russi…

Come volete che gi ucraini si arrendano? meglio morire, piuttosto che continuare con questi massacri. Ma le deportazioni sono già reiniziate. E così, Putin dice che la democrazia in Russia non è necessaria… per non parlare delle deportazioni nei Gulag in Siberia, dell’ utilizzo della psichiatria ai fini politici, della deportazione degli abitanti del Kazakistan, delle conseguenze verso gli ebrei, dei procedimenti verso i familiari dei condannati a morte, dell’ operazione polacca, dell’ operazione greca, dell’ operazione lettone, della deportazione dei coreani, delle deportazioni della Bessarabia, delle deportazioni dell’ Estonia, delle deportazioni della Lituania, della deportazioni dei Balcani, delle deportazioni dei finlandesi dell’ Ingria, della deportazione dei calmucchi, della deportazione dei carachi, delle deportazioni dei cinesi dell’ Amur. Senza contare i fatti d’ Ungheria del 1956 e di Praga del 1968.

Dice Cacciari: “La Russia fa parte dell’ Europa…” era iscritto al Partito Comunista: come faceva a non sapere queste cose? si rende conto di cosa vuol dire? e ha il coraggio di parlare delle liste di proscrizione del Corriere della Sera? perché non dice che gli ucraini non hanno alternative? perché non dice tutto quello che abbiamo scritto qui? Cacciari si appella al diritto internazionale: bisogna risolvere secondo il diritto internazionale… e sin’ ora? non sembra proprio che si sia usato il diritto internazionale… la realtà è che bisogna combattere sino in fondo per difendersi: non resta altro, soprattutto bisogna difendersi dalla Russia. Cacciari teorizza che la Russia può usare la forza perché non c’ è niente da fare. Questo non significa che gli ucraini siano stinchi di santo ma il diritto internazionale va applicato o sempre o mai.

Riflettiamo un attimo: come fanno gli Ucraini ad arrendersi, con questi precedenti? ciò non significa che gli americani siano stinchi di santo…

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