Le seduzioni Economiche di Faust [882]

SeduzioniFaust
Un libro di Geminello Alvi.

Revisione del testo: 15 maggio 2021 20:21 Revisione delle immagini: 15 maggio 2021 – Nota bene: questo articolo è un poco più difficile del solito.
Isbn 88-459-0681-7

Autore: Geminello Alvi (vedi bibliografia), editore Adelphi, 285 pagine, prima edizione 1989.

Mi sembra chiaro come nell’economia contemporanea ci sia qualcosa che non funziona.

Questo libro, importantissimo, dell’ambasciatore italiano Geminello Alvi (1955, vivente), ci aiuta a capire perché ci possano essere tutti i problemi attuali.

Il titolo si riferisce al’opera teatrale ‘Faust’ di Goethe, il quale Faust, influenzato da Mefistofele, vede in modo particolarmente aggressivo la realtà economica. In buona sostanza, viene fatto un parallelo tra Faust e coloro che oggi hanno in mano l’economia mondiale: secondo Alvi, essi sono identici a Faust, forse sedotti da Mefistofele pure loro. L’autore arriva alla conclusione che il sistema, chiaramente, non funziona ma coloro di cui abbiamo appena parlato e che detengono, in Occidente, le leve del potere, non hanno nessuna intenzione di abbandonarlo o di modificarlo con nuovi e più efficienti concetti. Nuovi concetti, addirittura anche già sperimentati attorno al 1920, ce ne sarebbero ma anche le università e le maggiori banche mondiali se ne guardano bene dal modificare il sistema attuale.

Si possono fare moltissime critiche, tutte ineccepibili, al sistema attuale (denominato da Alvi ‘Il sistema di Faust’). Ne vedremo alcune.

Una delle critiche più importanti, se non la più importante, è che Faust (che, come abbiamo detto, rappresenta i detentori dell’attuale potere economico) ha una visione rettilinea e sempre crescente (non ciclica) dell’andamento economico. I periodi di crisi, secondo costoro, non esistono: sono degli incidenti di percorso e il sogno di un’economia mondiale sempre crescente oscura la mente di Faust. Gli autori che, nei secoli, hanno parlato di cicli sono praticamente ignorati a cominciare dalle università, che sono le prime ad ignorare ciò che non va bene per il modello di sviluppo attuale.

Il sistema attuale, basato sull’industrializzazione sempre crescente, non si ferma nemmeno davanti alla considerazione che a 50 miliardi di abitanti sulla Terra non potremo mai arrivare. La risposta è, invariabilmente: “Anche una volta sembrava… ma bene o male il sistema sta funzionando… in futuro, qualcosa succederà…”  

Chiaramente, Faust non vuole mollare l’osso e la domanda cruciale, che egli si pone, è: “Ammesso che si voglia cambiare qualcosa, chi ci garantisce che il potere lo conservermo ancora noi? nessuno ce lo può garantire e quindi, per il momento, proseguiamo così…”

Arriviamo all’assurdo che il progresso tecnologico sostituisce gli operai con degli automi e quindi gli operai non guadagnano più, non hanno più reddito per soddisfare, col proprio consumismo, le necessità di vendita delle industrie. In teoria, i guadagni dovrebbero aumentare per comprare il nuovo frigorifero ma i salari si abbassano perché c’è offerta abbondante di manodopera disoccupata. Non avendo entrate, non si possono fare figli che costano un occhio della testa (per colpa del sistema) e quindi si fanno arrivare gli extra-comunitari che si accontentano di salari ancora più bassi.

Faust non ha ancora capito che, perché il sistema stia in piedi per alcuni anni ancora, bisogna che:

  • Ci sia meno mano d’opera disponibile e che questa sia più qualificata, insomma che guadagni di più.

  • Che le donne accudiscano i bambini, creando così bambini felici e vogliosi di imparare, di distinguersi con la meritocrazia. Un bambino che non vede mai (o quasi mai) la madre diventa un bambino a cui è stato negato l’affetto e che si vendicherà protestando contro la Società, non studiando, drogandosi.

  • Che in base alle risorse, gli italiani dovrebbero essere non più di trenta milioni per non sfruttare il pianeta ma questo andrebbe contro gli interessi del consumismo, voluto dalle industrie e quindi gli effetti distorcenti sono sotto gli occhi di tutti.

La gente (volutamente: vedi Bicharin) non è stata mandata a scuola e comunque l’educazione che oggi il giovane riceve è quella di non competere, non distinguersi. Ma è innato nell’uomo, per soddisfare lo spirito di procreazione (cioè: io sono il migliore), il desiderio di distinguersi e allora, negata la sana competizione dai politici, abbiamo le distorsioni dell’inevitabile competizione, come appartenere ad una baby gang, drogarsi, fare bullismo: forme diverse di competizione. Una caratteristica della sinistra è quella di pretendere di cambiare l’uomo in qualche generazione: ammesso che l’uomo cambi, ci vorranno migliaia di anni. Non esistono due persone simili: Libertà, Uguaglianza e Fraternità hanno sempre avuto spazio nelle dichiarazioni ma non nei fatti.

Si è voluto sostituire Dio, Patria e Famiglia con la triplice affermazione giacobina ma il concetto di Libertà è ovviamente relativo (la libertà assoluta porta al nichilismo e al suicidio: un bel giorno dedicheremo lo spazio dovuto a Max Stirner. Per ora, guardate la bibliografia): la mia libertà trova un limite nella libertà degli altri. Basti vedere il grande quesito: io… sono obbligato a vaccinarmi? non si può rispondere a questa domanda se non in modo contraddittorio, almeno per le sinistre: non hanno detto che siamo tutti uguali? e allora bisogna vaccinarsi tutti ma… allora, non siamo più liberi…

Come si fa a proclamare contemporaneamente l’uguaglianza e la libertà? non è possibile: si può riuscire a distorcere la realtà per problemi secondarî ma non per problemi importanti. Bisognerebbe che qualcuno avesse il coraggio di dire:

“Libertà ed uguaglianza sono incompatibili, se non delimitando la sfera della libertà a certe questioni che devono essere affatto diverse dalle questioni che riguardano l’uguaglianza. Insomma, dove c’è libertà non può esservi uguaglianza e viceversa. Inoltre, la Fraternità ( o fratellanza) è il grande problema che la società attuale non può risolvere. Vedere Renè Girard che parla di Gesù Cristo, il quale per bocca di Matteo evangelista dice: “Il mio regno (quello con la vera fratellanza) non è di questa terra…”

Leggetevi quindi anche René Girard (vedere bibliografia).

La trinità giacobina va quindi abolita, come ha fatto Napoleone subito dopo.

Fumo negli occhi per confondere i cervelli ma Dio Padre, Patria e Famiglia non vanno bene a coloro che non sanno costruire e che sanno soltanto distruggere, perché da Dio, Patria e Famiglia non hanno niente da ricevere, da spartire.

  • Dio: non è detto che si debba essere per forza religiosi ma non si vede perché la nostra civiltà debba imparare da altre.

  • Patria: non è detto che si debba essere patrioti ma un parallelo tra le migrazioni di oggi e le migrazioni barbariche non può essere sottaciuto.

  • Famiglia: non è  detto che uno debba farsi una famiglia ma l’educazione dei figli con l’affetto della madre è una questione che fa parte della nostra specie da centinaia di migliaia di anni. “Sì (dice la sinistra) ma, ora cambieremo…” Cambierai cosa? siccome ci sei tu, trecentomila anni di storia umana dovrebbero essere cancellati?

Il brivido dell’alza bandiera, che c’è ancora, è l’orripilazione degli scimmioni che, come per la haka dei maori, tendono ad avere un concetto di Patria o, quanto meno, tale concetto è presente nell’assembramento di molte persone (psicologia dei grandi gruppi).

Chi studia psicologia, sa che esistono:

Una psicologia del singolo, diversa dalle altre psicologie.

Una psicologia del piccolo gruppo (sino a tre o quattro persone), diversa dalle altre psicologie.

Una psicologia del grande gruppo (sino a 15, 20 individui circa), diversa dalle altre psicologie.

Una psicologia delle masse, vedi Gustave LeBon (bibliografia), diversa dalle altre psicologie.

Ma proseguiamo: il denaro non può essere merce (investo l’oggetto denaro e vengo retribuito per avere investito l’oggetto denaro) ma deve rappresentare dei beni, pena l’inflazione. Quando il bene viene consumato, il denaro correlato va distrutto (‘Bestemmia colossale!’, dice il capitalismo: però dalla seconda guerra mondiale siamo usciti con un altro tipo di economia, quella del Dono). Lo avevano intuito i religiosi, che vietavano l’interessse ma si sarebbe dovuto vietare erga omnes [contro tutti], non solo contro i correligionari, vanificando così tuttol’assunto.

Se ci sono 10 banane e dieci euro, quando son finite le 10 banane devono essere finiti i dieci euro, altrimenti, una volta consumate cinque banane, le cinque rimanenti costeranno due euro l’una. E l’euro non varrà più niente.

Quindi: se vale l’equivalenza banane-denaro, il denaro che la banca ti aveva prestato non avrà più lo stesso valore per la banca. Allora la banca vorrebbe bloccare l’inflazione ma l’unico sistema è distruggere cinque euro in modo che le cinque banane rimanenti costino ancora un euro all’una. Questo sarebbe nell’interesse degli operai ma la banca NON VUOLE! ha appena accumulato denaro e si sente più ricca! non accetterà mai di distruggerlo! non vuole l’inflazione, pertanto dovrebbe distruggere il denaro ma non vuole nemmeno distruggere il denaro! ecco un punto chiave della ciìonfusione attuale.

E allora, come si spiega… si spiega semplicemente perché il sistema capitalistico è sbagliato. Se non volete far fatica, leggetevi le puntate NUOVA SOCIETA’ sul menù di questo sito, tra i quattro libri dati in lettura.

Dice: “Ma le banane sono un conto e gli Euro eccedenti invece servono anche per finanziare nuove attività.”

Risposta: “La tua certezza e la tua affermazione si basano solo sulla tua ignoranza: il denaro per gli investimenti NON può essere lo stesso che serve per i beni di consumo, pena la confusione attuale, dove le banche vogliono tutto e il contrario di tutto,

Insomma: i sostenitori del Capitalismo si trovano, come dicono i francesi, in un cul-de-sac, nel fondo  di un sacco senza possibilità di uscita. Leggetevi la NUOVA SOCIETA’, ovvero Rudolph Steiner, Adriano Olivetti, Silvio Gesell, Karl Polanyi, Oswald Spengler, Ravi Batra, Walter Schubart e così via.

Dice: “Ma chi sono costoro? a parte Olivetti, chi sono? mai sentiti…”

Risposta: “Non li hai mai sentiti perché il sistema attuale NON vuole che tu li conosca… leggiti almeno la NUOVA SOCIETA’ ”.

Nella NUOVA SOCIETA’, piuttosto che la tripartizione Liberté eccetera si userà la triarticolazione Economia, Politica e Religione, che costituiscono la suddivisione della società in tre settori indipendenti, dove addirittura ognuno ha la sua moneta. Sembrano cose inaudite…

Per farvi venire voglia di leggere il libro, riportiamo da pagina 168: “… come il lavoratore sia costretto a consumare beni inutili  in quantità sempre più grande, perché solo a questo modo la produzione è consumata e quindi la sua occupazione garantita; lavora per consumare beni inutili e consuma per lavorare inutilmente.

E allora, bisogna distruggere il capitalismo? ci sarebbe il marxismo…

Vero! ma Carlo Marx si è limitato a dire: “Il capitalismo ha il difetto A,B,C… e così via” ma NON HA MAI SPESO UNA PAROLA PER SUGGERIRE CIO’ CHE SI SAREBBE DOVUTO FARE UNA VOLTA CHE IL CAPITALISMO FOSSE STATO DISTRUTTO.

Questo lo si vede nelle sinistre di oggi: una volta arrivate, dopo regolare votazione,  nella stanza dei bottoni… finito! fertig! stop! rien ne va plus! sono come degli zombies che non sanno che fare.

Non hanno studiato…

Per finire, riportiamo da pagina 171 il seguente passo:

Del resto, l’epoca di Faust presuppone la tecnica, non la conoscenza e quindi in Italia o altrove l’impoverimento della cultura è un esito premeditato, non una contraddizione. Invece di dilungarsi a descrivere la finzione delle università e delle altre istituzioni presenti, meglio dunque trattenersi a una conclusione adatta alla futura Triarticolazione (Nda. Di cui parlavamo prima). Il premeditato (e quindi voluto) decadimento degli insegnanti (Nda. Vedi Bucharin) conferma, in tutto e per tutto, le parole di Nietzsche:  “L’intrusione dello Stato e degli altri poteri simili, nell’istruzione, conduce al suo impoverimento.

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