Jung ed i Tedeschi [992]

JungTedeschi
Lo svizzero Carl Gustav Jung (1875 – 1961) è stato psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo, accademico. Allievo di Freud, se ne allontanò per opinioni diverse sulla sessualità. Sullo sfondo, la bandiera tedesca dell’ aggressività (a sinistra) e la bandiera della sconfitta conseguita (a destra).

Revisione testo : 31 marzo 2022 ore 13:15 – Revisione immagini: 30 marzo 2022 – Anche se noi preferiamo in linea di massima il modello Analisi Transazionale della scuola di Palo Alto, in California, Carl Gustav Jung ha creato un più efficace modello della mente umana, per quanto riguarda l’ Inconscio Generale e l’ Inconscio Collettivo.

Il modello è funzionale (cioè basato sul suo funzionamento e non riguarda la formazione paleontologica [dall’ antichità] del cervello stesso.) Jung ha creato uno schema della mente umana, immaginando la stessa come un lago suddiviso in tanti strati.

JungLago
Il lago della mente umana, immaginato da Jung, con le varie particolarità (vedi il testo accanto).

Da ogni strato, salgono delle bolle che vengono a galla e assumono colorazioni diverse a seconda dello strato di partenza. Lo strato più profondo (1) è uguale per tutti gli uomini, che hanno tutti dei dati comuni e costanti, definiti da Jung “archètipi”. La parola deriva dal greco archè = principio e tipos = segno, ovvero i segni che comandano, i segni lontani, i segni primi, Jung distingue gli archètipi in maschili (sole, padre, fuoco e fallo) e femminili (terra e acqua). La prima suddivisione è fra Conscio e Inconscio. L’ Inconscio (strati 1, 2 e 3) risiede nel nucleo R (derivato dai rettili)  e nel sistema limbico (derivato dai mammiferi), il Conscio (scatola violetta 4) è caratteristica del neopallio. Se guardiamo l’illustrazione, l’inconscio si suddivide a sua volta in:

  1. Inconscio Collettivo, appartiene all’ uomo in quanto tale, in quanto homo sapiens sapiens. E quindi tutti gli esseri umani hanno questo Inconscio identico. È quella parte di noi che è uguale per tutti gli esseri umani (archètipi). Ad esempio, se ad un essere umano dotato di vista (visus) e quindi NON appena nato si tira una pallina di carta verso i suoi occhi, l’ Inconscio Collettivo chiuderà gli occhi stessi immediatamente, prima ancora che la parte conscia se ne renda conto. Il bambino neonato ha ancora due riflessi importanti, che provengono da oltre 10 milioni di anni fa, il Grasping Reflex ed il Riflesso di Moro, esistenti da quando eravamo scimmie (primati) arrampicate sugli alberi. Tali istinti comportano il fatto di cercare dei rami con i piedi (che, quella volta. erano mani) per aggrapparvisi.

  1. Inconscio Generale, è un concetto più ristretto dell’ Inconscio Collettivo e si può simbolicamente indicare con il concetto di nazione (= come si è nati). L’ argomento di questo articolo è in particolare l’ Inconscio Generale tedesco. Quindi, ci torneremo qui sotto.

  1. Inconscio Personale (IT – ES – ID), è ciò che differenzia una persona da un’ altra a livello inconscio. In termini pseudo-scientifici è detto ’Lo Scimmione’ e la religione cristiana lo chiama ‘Angelo Custode’. Tale Angelo Custode è la cosa più verosimile, secondo chi scrive, inventata dai preti e sembra, quasi per ischerzo, quella che attualmente viene meno considerata.

Sopra questo complesso di strati, esiste il Super-Io (numero 5), che si può definire il coacervo di tutti gli insegnamenti, cioè il modello della realtà posto (a torto o a ragione) dalla società umana per tutelare gli interessi o le aspirazioni di chi si tramanda il potere.

L’ Io (scatolotto viola nell’ immagine, col numero 4) ha il compito di controllare il continuo contrasto fra tutti gli strati dell’ Inconscio e il Super-io. La risultante di questo continuo contrasto è la ‘personalità’ (persona significa ‘maschera’). Appare ora evidente l’ importanza del sonno, sia come necessario riposo, sia per consentire attraverso i sogni di soddisfare la necessità che ha l’ Inconscio (Es) di ogni uomo di esprimersi. Sognare serve dunque a scaricare il magazzino dei sentimenti che rimangono dopo che i fatti sono stati eliminati dal magazzino proprio (dei fatti). Tali sentimenti sono stati accumulati durante le vicissitudini del giorno, in base ai fatti successi: quindi non dobbiamo porre blocco alcuno ai sogni, neppure a quelli carichi di malvagità. Ogni fatto che costituisca un trauma viene rapidamente eliminato dalla memoria (come fatto) ma crea, per l’ appunto,  un trauma (come sentimento) nel profondo: una tara, una macchia, che può venire sciolta durante il sonno con delle bolle che si insediano somaticamente nell’ epidermide, altrimenti, se il Super-Io proibisce, per insegnamenti sbagliati, di considerare tale bolla come esistente, la macchia rimane là. Quindi la macchia,in tal caso, rimane (vedi il punto 6 e il punto 7 dell’ illustrazione, che mostrano un fatto spiacevole ancorato sul fondo del lago che sprigiona bolle in continuazione). Ad esempio, in caso di grave offesa, l’ Inconscio potrebbe desiderare la vendetta ma se il soggetto non può nemmeno immaginare la vendetta (perché nel Super-Io c’ è una proibizione), il trauma rimane nel profondo del lago e continua ad emettere bolle che risalgono, più o meno velocemente, in superfice.

Non si pecca nei pensieri: si pecca nelle opere!

Checché ne dicano i preti, quella di dire ad una persona che pecca nei pensieri è di una vecchia tecnica, che consiste nel  creare  un nemico del soggetto dentro sé stesso, che il soggetto stesso non potrà mai eliminare, perché è lui medesimo… ma ci torneremo in un altro articolo.

L’ accoglimento positivo dei sogni, ovvero lasciare che le bolle vengano in superfice (nei sogni non collegati in origine al neopallio ma, ad esempio, al nucleo R, si presentano delle costanti come l’ immortalità, la potenza sessuale assoluta, l’ onnipotenza aggressiva, la territorialità, il cinismo), consente di vivere meglio, perché il sonno REM permette di far rivivere il nucleo R ed il sistema limbico, che esistono in ognuno di noi.

Supponiamo che un bambino maltrattato dalla matrigna sogni di picchiarla di santa ragione: il bimbo può avere il Super-Io (determinato magari da certi insegnamenti sbagliati) che gli proibisce addirittura di sognare di picchiare la matrigna,perchè chi solo penda una cosa del genre è cattivo:  si crea allora un problema che può essere risolto con l’ ipnosi, la quale consiste di mettere in un angolo NON la scatola con l’ Io ma il Super-Io e di rivolgersi direttamente all’ Inconscio Personale (2 nell’immagine). Allora lo strato 2 parlerà senza timore.

La borsetta rossa.

Portiamo l’ esempio (un fatto vero) di una ragazzina adolescente che aveva chiesto alla madre di comperarsi una borsetta rossa. La madre rispose che solo una poco di buono può volere una borsetta rossa. L’ Inconscio della ragazzina cominciò a desiderare l’ eliminazione della matrigna: ma è un fatto naturalissimo per il rettile, che si trova nel nucleo R e che torna nel sogno istintivamente; tucco ciò non dipende dalla volontà conscia. La bambina aveva avuto anche l’ insegnamento, nel Super-Io, che solo una poco di buono vuol fare del male agli altri. Era di nuovo, quindi, una poco di buono… si convinse di esserlo veramente e cominciò a punirsi, usando droghe varie. Usando l’ ipnosi, parlando cioè direttamente con lo strato 2, mentre il 4 assisteva in silenzio ed il 5 era ‘assente’, si trovò facilmente il rimedio: “Vai in negozio e comprati la borsetta rossa e torna a casa: non ti devi preoccupare… è un insegnamento sbagliato di tua madre e non sappiamo nemmeno il perché.” La ragazza comprò la borsetta rossa e rientrò a casa con aria di sfida. Fu stupefatta quando la  madre disse: “Oooh.. che bella borsetta rossa… sarebbe piaciuto anche a me averne una ma mia madre, non so perché, non ha mai voluto…”. Il Super-Io della madre aveva preso l’ ordine dal Super-Io della nonna senza sapere il perché… e forse la nonna aveva fatto lo stesso con sua madre, la bisnonna. La ragazza, da quell’ istante, non fece mai più uso di droghe.

Una trattazione completa si trova in Prométeo, capitolo 3 [606] e [608]. In Prométeo, nei capitoli viciniori, usiamo un modello diverso, la già citata Analisi Transazionale, che suddivide il cervello umano in tre parti principali: Genitore (grosso modo, il Super-Io ma non è proprio così), Adulto (grosso modo, lo scatolone 4 ma non è proprio così) e tutto il resto nel Bambino (grosso modo, il punto 3 ma non è proprio così). Se siete interessati, leggetevi Prométeo. Lo abbiamo scritto apposta.

Arriviamo al punto principale di questo articolo: Jung afferma che uno dei popoli con fortissima identità, avuto riguardo all’ Inconscio  Generale, è il popolo tedesco.

Possiamo trovare riferimenti utili in [536], [540], [634] e [875].

L’ Inconscio Generale tedesco, secondo noi, è come un interruttore bi-stadio.

Il primo stadio è quello del furore maniacale paranoico, con un fortissimo senso di rivincita: è una vera e propria religione, con i Cavalieri Teutoni, l’ Anschluss, le rune (caratteri magici antichi, una specie di cabala tedesca), l’ invidia nei confronti dei latini per non aver saputo creare un impero tedesco ma solo un Sacro Romano Impero ricalcato sulle tradizioni latine, mentre si sarebbe dovuto creare (secondo i  tedeschi) sulla tradizione norrena degli dèi del Wahlalla, e sul Völk (senso di appartenenza asd un popolo, popolo), cioè sul völkish (aggettivo di  Völk ). Insomma. Carlo Magno ha fatto un Sacro Romano Impero ma non c’ è stato mai un impero veramente tedesco, come poteva essere il terzo Reich. In questi casi, il tedesco sente l’ esigenza di una bandiera nera, bianca e rossa.

Il secondo stadio è quello della riflessione per la sconfitta subita nel primo stadio. Allora la bandiera cambia e diventa la bandiera del Brabante, del satana rivelato, nera, rossa e gialla. Di queste cose ne abbiamo parlato dappertutto: vedere La Nube di Oort.

Quello che ci interessa far notare, qui, è che nel secondo stadio la caratteristica inconscia generale NON è morta: è solo latente.

I tedeschi si sentono tutti uguali e questo dipende dal fatto (come spiegato molte volte, ad esempio in Bianchi e Gialli [870], che a Nord c’è il collettivismo, a Sud c’è l’individualismo, a Ovest c’è il determinismo (nulla lasciato al caso) e ad Est c’è il fatalismo.

Il tedesco è piuttosto collettivista e poco individualista, piuttosto determinista e poco fatalista. Anche nel secondo stadio (dopo la sconfitta) il tedesco sembra in attesa della riscossa, anche se non lo riconosce apertamente ma il fuoco cova sotto la cenere. Da notare che la Marina da Guerra tedesca ha preferito mantenere i colori aggressivi.

L’ ultimo episodio rilevante è il riarmo contro i russi. Senza indugio, i tedeschi hanno deciso di riarmarsi, tutti d’accordo,  utilizzando il 2% del Pil, mentre gli italiani hanno reagito scompostamente e disordinatamente.

L’ Inconscio Generale tedesco li rende molto pericolosi. La prossima mossa sarà di rimettere la bandiera coi colori del terzo Reich? Temiamo che succederà entro breve: d’ altronde, si stanno riarmando…

Per concludere: a Monaco, in settembre, durante un Oktoberfest, ho visto i tedeschi di cui ero ospite prendere sottobraccio altri tedeschi che non conoscevano, con una birra in mano, per cantare tutti assieme ‘Rosamunde’.

Noi? noi non faremmo mai una cosa del genere: non la faremmo, quella di prenderci sottobraccio, con amici e conoscenti, figuriamoci con degli sconosciuti. Siamo ironici ed individualisti più dei tedeschi.

Marx voleva il comunismo in Germania e non tra i contadini russi: russi sognatori, fatalisti, non adatti alla guerra, anche se un poco più collettivisti dei tedeschi.

Speriamo che i tedeschi non cambino bandiera ma sarà molto, molto difficile. Lo stanno facendo da centinaia di anni.

Quando a Berlino sventolerà il tricolore nero, bianco e rosso, saranno dolori. Un’ aggressione da parte dei tedeschi non è come un’ aggressione da parte dei  russi.

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